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Un nuovo riconoscimento per il Paziente Zero
Breve cronaca di come ho vissuto il concorso letterario Antonio Rosmini, che mi ha visto tra i premiati nel corso della serata finale.
Qualche mese fa venni a sapere della terza edizione del concorso artistico-letterario Antonio Rosmini, nato dall’impegno dell’associazione culturale “Amici di San Francesco”, dalla Consulta della Pastorale Universitaria, con il sostegno della Diocesi di Aversa, il patrocinio del Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa e infine la partnership dell’associazione culturale “Giovan Battista Basile” di Parete. Ne ho approfittato per mandar loro una storia inedita del 2017, “Paziente Zero”, che alla fine è giunta terza nella sezione racconto breve.
Devo dire che, con i nomi degli organizzatori che ho di proposito elencato, non pensavo a un simile risultato. Non perché non credessi nella storia, ma per il genere, con un linguaggio e delle scene molto colorite, che mal si adattano a un’iniziativa nata in seno all’ambiente religioso. Eppure è stato visto il disegno d’insieme ed è stato premiato, il che mi dice molto anche sull’apertura mentale della giuria scelta.
Non sono nuovo alla vittoria di qualche premio letterario, con i racconti Estinzione di massa o La notte più lunga, e se lì ero conscio di giocarmi le mie possibilità, qualche dubbio in più lo avevo ora.
Come detto, “Paziente Zero” è del 2017, quindi, a dispetto del nome, non parla dell’emergenza Covid e il Paziente Zero di Wuhan o Codogno. Affronta invece il tema dei disturbi mentali, attraverso incontri onirici che fa la giovane protagonista, con il Bianconiglio di Lewis Carroll nel capolavoro “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, il Minotauro o Medusa, fra gli altri. Tra personaggi mitologici o letterari ormai entrati nell’immaginario collettivo, lei cerca di capire cosa accade, per arrivare a un finale connotato da una forte denuncia sociale.
Il 9 ottobre si è tenuta quindi la premiazione, a cui sono andato seppur diviso tra ottimismo e pessimismo, come detto. Ho accolto il terzo posto, quindi, con gioia, perché al di là di tutto fa sempre bene vedere il proprio lavoro riconosciuto, in qualsiasi ambito.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 22 ottobre 2021 alle 08:00, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |