- Home
- Dodici
- Chi sono
- Paolo Merenda
- Presentazioni letterarie
- Pubblicazioni
- Al di sopra di ogni sospetto
- A Levante – Etica-Estetica
- Racconti per il Natale 2015
- Note di storia e cultura salentina 2015
- In Bilico – Storie di animali terrestri
- Cafè des artistes
- Caffè Blues – 2° Art Cafè
- Caffè Blues – 1° Art Cafè
- Note di storia e cultura salentina
- Antologia “Fortunato Pasqualino”
- Talkink
- Scrivono di me
- VIP shots
- Categorie
- Corso di scrittura
- 1. La terapia dell’arte
- 2. Per chi (e perché) si scrive
- 3. L’idea
- 4. L’importanza dei classici
- 5. Leggere
- 6. I personaggi
- 7. L’immedesimazione nei personaggi
- 8. L’ambientazione
- 9. Il punto di vista
- 10. Lo stile
- 11. L’importanza di documentarsi
- 12. Rispetto per il lettore
- 13. Lo sviluppo della storia
- 14. I dialoghi
- 15. Sospensione
- 16. La fine
- 17. Riscrittura
- 18. Blocco dello scrittore, case editrici e ultimi appunti
- 19. Il mondo dell’editoria
- 20. Racconto o romanzo?
- 21. Promozione e pubblicità dell’opera
- Scrivere è vita – Viaggio nel mondo della scrittura
- L’arte è rivoluzione
- Recensioni
- Contattami
- Disclaimer
Post con tag George Orwell
La fattoria degli animali – George Orwell (Recensioni)
13 Mar
Questo libro mette in scena un dramma con il saggio uso della satira.
Ho trovato “La fattoria degli animali” ancora più inquietante dell’altro capolavoro di George Orwell, “1984”, per un motivo semplice: se “1984” affronta un mondo già alle prese con una dittatura e controllato dal Grande Fratello, e al lettore non resta altro che guardare dalla finestra ciò che accade, “La fattoria degli animali” è la porta che si apre, e fa vedere la genesi di una dittatura fino alle estreme conseguenze. Continua >
Recensione: 1984 – George Orwell
21 Mar
Quanti di quelli che seguono il Grande Fratello conoscono la genesi dell’espressione che ha dato il titolo al programma? Forse non molti, e forse ancor meno hanno letto questo capolavoro, all’interno del quale il termine è stato coniato.
Il passato di George Orwell, che lo spinge a scrivere il romanzo, traspare da ogni pagina. Si può partire dalla descrizione del Grande Fratello, il capo, probabilmente immaginario, del Partito, un regime dittatoriale che regna sulla società. Ha molti tratti in comune con Stalin, inviso allo stesso Orwell, e acquisterà i baffetti alla Hitler solo in una versione fumettistica, molto successiva. In questa società, che fa rientrare 1984 nel genere della distopia, una branca della fantascienza, non è proibito solo opporsi al Partito, ma anche pensare di farlo. Continua >