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Soffocare – Chuck Palahniuk (Recensioni)
Personaggi sempre più assurdi affollano i libri di Palahniuk.
In “Soffocare”, quarto romanzo di Chuck Palahniuk, sembra che l’autore abbia capito che tutti i suoi lettori si aspettavano il classico colpo di scena alla M. Night Shyamalan, anche perché marchio di fabbrica di Palahniuk stesso dai tempi di “Fight Club”, e abbia risolto andando oltre, inserendone più d’uno in vari punti del libro.
Per questo trovo difficile fare una recensione classica, non potendo andare oltre il primo colpo. Posso però dire che i personaggi, qui, sono forse ancora più assurdi rispetto alla media dello scrittore americano: basti pensare che Victor Mancini, sessodipendente, per guadagnare qualche dollaro rischia di soffocare ogni sera, mangiando grossi pezzi di cibo, e sperando che qualcuno lo salvi per poi muoverlo a compassione e cominciando una corrispondenza che porti il salvatore a mandargli soldi.
Basterebbe già questo a rendere l’idea, ma posso aggiungere l’amico Denny che accumula pietre fino a riempire totalmente alcune stanze della casa fatiscente in cui vivono insieme, sbarrandone l’accesso. Tra l’altro, il modo in cui le trasporta, nei passeggini e avvolte in panni rosa, mi ha richiamato “Senza veli” e i tentativi di adozione della protagonista.
Ma c’è molto di più: una storia ovviamente divertente, ma anche profonda, nelle parti in cui si spiega il rapporto tra Victor e la madre Ida, confinata in un letto d’ospedale di una costosa clinica (è il motivo per cui, oltre ad avere un lavoro, il figlio deve soffocare ogni sera per aumentare gli introiti). Il presente si fonde con il passato, alcuni capitoli in cui Victor bambino fugge con la madre lungo le strade della nazione, perché lei è ricercata e condannata per vari reati sovversivi, gesti che ricordano quelli di Rant Casey in “Rabbia”.
Nella clinica in cui la madre è degente lavora la dottoressa Paige Marshall, che offre a Victor una strada per farla guarire a dir poco sperimentale. Tanta carne al fuoco, insomma, su cui il capace autore sparge come sale qualche frase politicamente scorretta, come fa anche in “Romance”. Su tutte, cito questa che paradossalmente potrebbe essere condivisa da molte donne: “Le donne non vogliono la parità dei diritti. Hanno molto più potere se vestono i panni delle oppresse. Gli uomini devono essere i nemici che tramano contro di loro. È il pilastro sul quale poggia la loro identità.”
Dal libro è stato tratto un buon film nel 2008, a regia di Clark Gregg, attore in film come “Iron Man” e “The Avengers”, e che ha come protagonisti Sam Rockwell e il premio Oscar Anjelica Huston.
Titolo originale
|
Choke |
Autore
|
Chuck Palahniuk |
Anno pubblicazione
|
2001 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Pulp |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 18 luglio 2017 alle 08:00, ed è archiviato come pulp, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |