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Se scorre il sangue – Stephen King (Recensioni)
La formula dei quattro racconti in una raccolta torna, per Stephen King, con ottimi risultati.
Il traino vero di questa raccolta di racconti di Stephen King, come suggerisce anche il titolo, è “Se scorre il sangue”, che fa parte del metaverso di “Mr. Mercedes” e di “The Outsider”. Per la prima volta, Holly Gibney affronta un caso tutta da sola.
Di nuovo, deve affrontare un Outsider, un mutaforma che approfitta della sua capacità per causare morte e sofferenza e poi sparire, per ricomparire con un nuovo volto altrove. Con lei, nelle fasi finali, i fratelli Jerome e Barbara Robinson, i due che con lei hanno seguito le investigazioni di Bill Hodges e con cui lavora alla Finders Keepers. Tutto comincia quando nota un giornalista, Chet Ondowsky, in un servizio su una scuola esplosa per un pacco-bomba. Ha qualcosa che non va e ne segue la pista da sola, fino al faccia a faccia in cui tutto viene spiegato.
Holly Gibney, che è stata ben caratterizzata grazie a “Mr. Mercedes”, “Chi perde paga” e “Fine turno”, oltre ovviamente a “The Outsider”, in questo lungo racconto, quasi un romanzo a sé, fa ulteriori passi avanti nella crescita personale. Se Stephen King avrà occasioni di descriverla in nuove storie, potrebbe perfino intaccare la cura con cui ha creato Roland di Gilead, protagonista della saga della Torre Nera.
Le altre storie non sono da meno, come il primo racconto della raccolta, “Il telefono del signor Harrigan”, che ricorda “Un ragazzo sveglio”, racconto di “Stagioni diverse”, perché comincia con un ragazzo che legge dei libri a un anziano ritiratosi a vita privata. Ottime le scelte, quasi dei consigli letterari, tra cui “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad. La storia vira verso un finale soprannaturale che mi ha fatto ricordare invece “La scatola dei bottoni di Gwendy”. Come affronta la tecnologia una persona anziana ma molto brillante, e che in passato ha costruito un impero? Questa è la domanda iniziale, mentre la finale è molto più cupa, e riguarda cosa si desidera davvero, e se sia un bene che i desideri si avverino.
“La vita di Chuck” in realtà è un prendi 3 paghi 1, dato che come scrive lo stesso Stephen King nella postfazione sono tre storie scritte a un anno di distanza dalla prima all’ultima. Però il protagonista, Chuck, resta lo stesso, preso in momenti diversi della sua vita. Ottimo il finale, con il cerchio che si chiude come solo lo scrittore del Maine sa fare.
“Ratto”, da non confondersi con l’omonimo “Ratto” di Leo Ortolani (parodia di Rambo), quarto e ultimo racconto di “Se scorre il sangue”, strizza l’occhio al primo racconto, con il ritorno della voce registrata sulla segreteria telefonica di una persona passata a miglior vita. Ma al contempo, essendo una storia su un desiderio espresso in modo quasi onirico, richiama fortemente “Riding the bullet – Passaggio per il nulla”, racconto che lo scrittore americano lanciò prima da solo in e-book e poi nella raccolta “Tutto è fatidico”.
Dopo “Stagioni diverse” e “Quattro dopo mezzanotte”, per finire con “Notte buia, niente stelle”, “Se il sangue scorre” è la quarta raccolta con quattro racconti di King. Una formula vincente, data anche l’altissima qualità di scrittura del Re del brivido.
Titolo originale
|
If it bleeds |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2020 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Raccolta di racconti |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 30 luglio 2020 alle 08:00, ed è archiviato come raccolta di racconti, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |