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Riflessioni estemporanee su Franco Califano “caduto in disgrazia”
In questi giorni, ho seguito la vicenda di Franco Califano. Ho avuto modo di intervistarlo nel giugno del 2010, durante la finale italiana di miss Mondo, una delle interviste più interessanti della serata.
L’ho trovato, come ho già scritto su questo sito, per nulla banale. Ad esempio, una delle sue dichiarazioni, accuratamente edulcorata, è stata letteralmente “Queste miss non devono essere solo tette e culi. Stasera possiamo vedere e valutiamo quello, le domande sul sogno nel cassetto lasciano il tempo che trovano. Ma per fare strada nel mondo dello spettacolo ci vuole cervello, le galline non vanno da nessuna parte”.
Nell’occasione, si è esibito sul palco con i suoi maggiori successi. È stato l’unico a non restare in zona tutta la sera, dopo la finestra per le interviste ha fatto rientro in albergo, per tornare solo venti minuti prima di cantare. Macchina di lusso, autista e guardia del corpo, seppur molto discreta (non sono riuscito a individuare tutte le guardie del corpo, come nel caso di Magalli, intervistato la stessa sera) ma mi rendo conto perfettamente di una cosa: se vuoi restare nello show business devi affrontare spese notevoli.
Ne parlavo giorni fa a cena, fra gli altri, con una giornalista, allora come adesso dico che non condivido, ma comprendo le sue difficoltà. Passare da migliaia di euro a serata a “soli” 10.000 euro in 6 mesi è un passaggio traumatico. Deve e può abituarsi a questi nuovi standard, ma vedersi decurtare le entrate in maniera così significativa porta strascichi, sempre e per qualunque artista.
Conosco personalmente artisti che, dopo il momento d’oro, vivono delle percentuali su quanto fatto in un glorioso passato, e ci riescono, dopo le difficoltà iniziali. Allo stesso modo, le ultime notizie vedono lui negare tutta la vicenda, e potrebbe essere vero. È una persona molto colta e intelligente, credo che col tempo saprà amministrare i suoi beni.
Per ora, ha bisogno di questo aiuto economico? No. Ma problemi ne affronta e ne affronterà. Spero per lui, da persona, giornalista e, perché no, suo fan, che si riprenda presto e ricominci a calcare i palchi più importanti. Non solo per i soldi, ma anche per il contributo artistico che ancora può dare alla nazione.
Paolo Merenda
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 16 novembre 2010 alle 21:46, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 14 anni fa
Interrompo la serie di articoli di Raffaele Forgione sul poker per questo intervento, spero non la prenda male. Ma erano considerazioni che facevo da giorni e mi faceva piacere condividerle con voi lettori.
circa 14 anni fa
Ciao Paolo, volevo solo aggiungere una mia considerazione a questo articolo. Ma questi “grandi” artisti non lo conoscono il concetto di “risparmiare” e di “mettere da parte”? Conoscono solo il verbo “sperperare”?
Califano si lamenta che prende 1600 euro al mese, mentre ci sono dei poveri ricercatori universitari, la cui attività ha fini ben più alti, che non percepiscono nemmeno il minimo salariale e vengono sfruttati come bestie da soma.
circa 14 anni fa
Ciao Raffaele. Infatti resto convinto del fatto che non abbia bisogno dell’aiuto economico e che col tempo imparerà a “risparmiare”. Ma sfido chiunque a questo mondo a guadagnare da un giorno all’altro migliaia di euro in meno a sera e non avere difficoltà iniziali. Poi tu fai cenno a un problema ben più grave: perché un artista guadagna 1.000-1.500 euro a ospitata (è la “tariffa standard”, i personaggi del momento arrivano tranquillamente a 5.000) e un ricercatore guadagna molto meno, quando non lavora gratis?