Recensione: Ossessione – Stephen King

Questo è il primo dei libri che Stephen King ha pubblicato celandosi dietro uno pseudonimo, Richard Bachman. La storia è molto diversa rispetto ai topoi di King, a partire da elementi soprannaturali. Il romanzo rientra, infatti, a pieno titolo nel genere thriller, allontanandosi dal canoni dell’horror usati dall’autore proveniente dal Maine.

Un ragazzo, Charlie Decker, entra in scuola armato, spara su due insegnanti e prende la classe in ostaggio. Da questo momento in poi, comincia una lunga fase, fatta da flashback sulle precedenti esperienze di Charlie che fanno capire cosa ha passato nella scuola, e da momenti nei quali lo stesso ragazzo obbliga i suoi ostaggi a rivelare segreti, anche imbarazzanti, e a “chiedere scusa” per i comportamenti poco corretti.

Ha qualcosa in comune con Carrie, libro pubblicato tre anni prima, ma si discosta molto nei modi, tanto che all’epoca nessuno collegò Bachman a King.

Questo libro, però, è ormai fuori produzione per stesso volere di King. Come mai? Pensate alla storia… Quante ne avete sentite al telegiornale, ad esempio quella alla Columbine High School? Ecco, dopo alcune di queste stragi, all’autore fu chiesto di togliere il romanzo dalle librerie per paura di nuovi folli emuli. Lui accettò ma, come fece capire durante la prefazione di Blaze molti anni più tardi, non amava comunque questa storia e non gli dispiaceva che fosse ormai irreperibile.

Seppur drastica, la decisione derivò anche dal fatto che una copia del romanzo fu trovata in casa di un ragazzo che nel 1997 si rese protagonista di un episodio simile. Anche se la mossa giusta deve essere educare gli studenti al rispetto del prossimo, evitando il bullismo e dando tranquillità ai ragazzi che ne sono vittime. Eliminare un libro dagli scaffali non fa dimenticare a un ragazzo come usare una pistola.

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