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Recensione: La lunga marcia – Stephen King
Il romanzo, come Ossessione, è stato firmato da Stephen King con lo pseudonimo di Richard Bachman. Mai scelta fu più azzeccata, perché sia questo che L’uomo in fuga, lavoro successivo, hanno un’ambientazione che l’autore statunitense ha usato pochissime volte. All’epoca si “nascondeva” dietro lo pseudonimo per fare delle prove, per testare i lettori, cosa che traspare da queste pagine.
Ambientazione originale, dicevamo: un’America vittima di un dittatore, “Il Maggiore”, che organizza annualmente una marcia, dal nome anonimo ma dalle regole ben precise e tragiche. Cento i partecipanti, da scegliere sulle migliaia di persone che fanno richiesta, e il pubblico pronto a incitare i propri beniamini lungo le strade. Se si va troppo lenti, si viene prima ammoniti, e se si raggiunge un alto numero di ammonizioni, si viene eliminati. Il superstite vince tutto ciò che vuole per il resto della vita.
Fin qui nulla di male, tranne per il significato di eliminazione e di superstite. Magnifico in tal senso il primo eliminato della gara, per cui King non fa capire che si tratterà di eliminazione fisica fin quando non avviene. Il lettore si lascia rapire dal primo colpo di fucile, che fredda il concorrente classificatosi al centesimo posto, e da lì si lascia trasportare come da un fiume in piena.
La storia del sedicenne Ray Garraty fa quasi da contorno alle considerazioni che da questa trama possono scaturire: la sua amicizia con Stebbins, figlio illegittimo del Maggiore, anche lui concorrente, da il là a Stephen King per parlare della dittatura e in generale del rapporto padre-figlio, per bocca dello stesso Stebbins (King non ha vissuto bene il rapporto col padre, spesso ci sono personaggi con caratteristiche simili). Il potere della marcia sugli americani, poi, rappresenta lo stato quasi da lavaggio del cervello nel quale versano, per colpa e della TV e dei mass media. Si parla della lunga marcia per non far aprire gli occhi della popolazione sulla dittatura.
Originale e da leggere tutto d’un fiato. Io ho avuto la fortuna di leggerlo senza sapere delle eliminazioni, ma il genio di King si vede anche qua, per cui sarà una lettura molto piacevole.
Titolo originale
|
The long walk |
Autore
|
Stephen King (Richard Bachman) |
Anno pubblicazione
|
1979 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 19 dicembre 2011 alle 10:07, ed è archiviato come Raccolta Stephen King, Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 12 anni fa
mi hai convinto, lo leggerò 🙂