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Recensione: L’ultimo cavaliere – Stephen King
L’ultimo cavaliere è forse il romanzo più breve di Stephen King, ma se non fosse stato scritto, adesso molte cose nel suo mondo artistico sarebbero diverse. Il motivo è ciò che rappresenta quest’opera di meno di 200 pagine: il primo capitolo della saga della Torre Nera, saga che ha contraddistinto gran parte della produzione dello scrittore americano, specialmente nei primi anni del 2000. Infatti sarà allora che la Torre Nera entrerà anche in altre storie.
Ma adesso, come detto, siamo “solo” al primo capitolo. Che si apre con Roland di Gilead, pistolero solitario, su una spiaggia. Pronti via, e perde un paio di dita per colpa delle aramostre, mancanza con cui dovrà avere a che fare per tutte le restanti 5000 e passa pagine della saga. Insegue l’Uomo in Nero, per motivi sconosciuti al lettore, motivi che poi verranno fuori nel corso della narrazione, e nel farlo attraversa posti molto molto particolari, come la stazione di posta, teatro del secondo paragrafo. In questa stazione, tra gli altri motivi di interesse, un motore atomico, anche se ormai in disuso. E nello stesso posto, trova anche Jake Chambers, bambino ucciso nella sua New York del 1977, spinto sotto un’auto, pare, proprio dallo stesso Uomo in Nero.
Le azioni sono lente ma inesorabili, come la perdita di Jake per continuare a inseguire l’Uomo in Nero. Per un kingofilo, un libro da non perdere, che svela qualche piccolo scenario di ciò che avverrà successivamente. Fondamentale il passaggio in cui Roland raggiunge L’Uomo in Nero e si fa predire il futuro: le carte che escono fuori annunceranno ciò che avverrà nei successivi due capitoli della saga.
Ma dove Stephen King ha preso l’idea per una saga così imponente? Da un poema, Childe Roland alla Torre Nera giunse, di Robert Browning. Quando si dice l’importanza dei classici.
Titolo originale
|
The gunslinger |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
1982 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Dark fantasy |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 9 febbraio 2012 alle 12:03, ed è archiviato come dark fantasy, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |