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Recensione: Cuore di tenebra – Joseph Conrad
Il capolavoro di Joseph Conrad, e uno dei grandi classici della letteratura, prende forma nella mente del suo autore durante un viaggio lungo il fiume Congo, nel quale molte avventure, seppur distorte, sono state riprese per alcune celebri scene del romanzo.
Ne è uscita fuori un’opera che, oggi come allora, è una critica al colonialismo nei confronti del continente africano. Tanti piccoli particolari possono essere emblematici, ma basta citare il modo in cui vengono pagati gli indigeni durante il viaggio in fiume: con dei sottili fili d’ottone, come se avessero la proverbiale sveglia al collo.
Le prime pagine sono molto poetiche, con un vecchio marinaio, Marlow, che al tramonto e su un battello attraccato al molo comincia a parlare. Racconta di un viaggio in Africa fatto molti anni prima, con il flashback che si trasforma senza che il lettore se ne accorga nella storia vera e propria. Troviamo Marlow che, con il suo equipaggio, cerca di fare affari, principalmente grazie all’avorio, materiale molto ricercato in Europa. Ma una volta in Africa deve fare i conti con la leggendaria figura di Kurtz, che nessuno vede da anni e che sembra l’unico a poter procurare l’avorio.
Da qui la voglia di Marlow, non più solo per affari, di incontrarlo. La risalita del fiume è in realtà un viaggio che porta a galla i luoghi comuni sull’Africa, o meglio su quelli che vede il mondo occidentale, pronto a sfruttare fino all’eccesso le sue innumerevoli risorse.
Nelle zone più inaccessibili del Congo trovano Kurtz, trattato come una divinità dagli indigeni. Qui la parte più significativa: l’uomo, venerato, è il colonizzatore per eccellenza, pronto a passare sul corpo degli indigeni per il proprio tornaconto. Ma è anche malato e Marlow prova pietà per lui. Lo trasporta, contro la volontà della popolazione, per cercare di salvarlo, ma inutilmente, in quanto Kurtz muore poco dopo.
Il ritorno a Londra per consegnare i suoi pochi effetti personali alla donna che lo amava sono la chiusura del cerchio perfetta: anche lei venera Kurtz e anche lei come gli indigeni, seppur per motivi diversi, lo fa ignorando la pazzia che lo aveva avvelenato.
A dare ancora più visibilità a questo romanzo, un film che non ha bisogno di presentazioni, Apocalypse Now di Francis Ford Coppola: nel 1979 per la realizzazione chiamò attori del calibro di Martin Sheen, Robert Duvall, un giovane Harrison Ford ma soprattutto Marlon Brando. Per le parti più importanti furono in lizza anche Jack Nicholson, Steve McQueen, Al Pacino, James Caan e Harvey Keitel. La pellicola fu liberamente tratta dal libro, in quanto ambientata durante la guerra del Vietnam, come un altro capolavoro del genere, Il cacciatore con Robert De Niro.
Titolo originale
|
Heart of Darkness |
Autore
|
Joseph Conrad |
Anno pubblicazione
|
1899 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Avventura |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 25 aprile 2012 alle 09:24, ed è archiviato come avventura, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |