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Quell’odore di resina – Michela Zanarella (Recensioni)
Quasi 20 anni di poesia, prima che Michela Zanarella portasse a termine un suo vecchio progetto e sfornasse il primo lavoro in prosa. Un nuovo inizio?
Il mondo dell’arte conosce Michela Zanarella come poetessa (davvero notevole e prolifica), autrice di qualche silloge di assoluto spessore, come il precedente libro “L’eredità del bosco”, ma con “Quell’odore di resina” si conferma anche buona scrittrice di prosa.
C’è da dire che, con un salto nel buio non indifferente (ha lavorato al romanzo per più di dieci anni prima di decidersi e pubblicarlo, come afferma nei ringraziamenti finali), ha optato per una l’usato sicuro, se vogliamo così chiamarlo, ricamando sulla sua vita per creare una storia sì autobiografica, ma mantenendo lo stile poetico che l’ha resa famosa e pluripremiata in Italia e all’estero, oltre che apprezzata da autrici come Dacia Maraini che ha firmato la prefazione de “L’istinto altrove” del 2019.
Difatti, gli episodi di cui si parla, dal grave incidente che subisce, alla storia d’amore con Giuseppe (che fra le pagine diventa Lorenzo, come lei, protagonista, da Michela diventa Fabiola), sono tutte cose che ha vissuto sul serio. Anche i luoghi, dislocati tra Padova (è nata a Cittadella) e Roma, dove vive, sono gli stessi, come chi segue la produzione sa, visto che ha dedicato poesie ai nonni, a Padova e alla sua infanzia immersa nel verde, in un “Recupero dell’essenziale”, per citare un’altra sua silloge, che le ha fatto tanto bene.
Un punto forte è senz’altro, come accennato prima, lo stile. Si nota con chiarezza la formazione di Michela Zanarella, il taglio poetico che trascende nella prosa a volte cruda e descrittiva, come un fiume sotterraneo su un terreno roccioso, che talvolta esce fuori, esplode in tutta la sua forza, per poi rituffarsi nelle profondità della terra e attendere il momento buono per mostrarsi di nuovo alla luce del sole.
Esordio promosso, assolutamente. C’è da dire che, però, si nota di aver a che fare con un’opera prima. L’autobiografia romanzata in una narrativa pura è un inizio soft, ma che potrebbe rivelarsi illuminante in caso di secondo romanzo di ampio respiro, senza grossi appigli al vissuto della sua autrice. Sarebbe un modo per esplorare lande sconosciute, e tornarne arricchita.
Titolo originale
|
Quell’odore di resina |
Autore
|
Michela Zanarella |
Anno pubblicazione
|
2024 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Narrativa |
Editore
|
Castelvecchi Edizioni |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 30 giugno 2024 alle 08:00, ed è archiviato come narrativa, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |