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Peperoncini a confronto – Due saggi (Recensioni)
Tra i molti volumi sui peperoncini, due hanno lasciato il segno nelle mie letture.
Ultimamente ho letto due interessanti saggi sui peperoncini e la loro coltivazione. Nel tempo libero coltivo e degusto molti tipi di peperoncini, dal letale Carolina Reaper ai più tranquilli Habanero. Più sotto di così sulla scala di Scoville cerco di non andare, anche perché con il palato allenato che ho dopo anni di assaggi, non assaporo al meglio gli altri. Col passare del tempo, mi sono avvicinato ai volumi in cui viene spiegato come coltivarli e mantenerli, e ho trovato questi due significativi.
Li ho raggruppati in un’unica recensione perché, a mio avviso, complementari: se “Il peperoncino” di Elena Bortolini (2004, Hermes Edizioni) ha un taglio più letterario, merito dell’autrice, già affermata autrice di gialli e noir, “Coltivare peperoncini” di Kay Maguire (2015, Il Castello Edizioni) è più descrittivo e adatto a chi vuole conoscere i trucchi del mestiere.
Le immagini di “Coltivare peperoncini”, in particolare, accompagnano al meglio i concetti espressi, su come seminare, nutrire e potare le piante, spesso molto delicate perché introdotte in un habitat a loro non congeniale. E quindi una buona parte del libro è dedicata all’uso corretto delle serre per ricreare l’ambiente giusto, tema appena toccato nel libro dell’autrice Bortolini, che invece predilige aneddoti e particolarità varie.
Alla certosina classificazione dei peperoncini del libro di Kay Maguire risponde l’altrettanto precisa classificazione contenuta in “Il peperoncino”, ma nell’ultimo caso mancano immagini esplicative, molto utili (ad esempio, ho così riconosciuto il Paper Lantern, un Habanero che mi era stato regalato e che stavo per confondere con gli Orange Habanero). Utile in altro modo la storia del peperoncino, che Elena Bortolini descrive in buona parte del suo libro.
Non poteva mancare una sezione, su entrambi i volumi, dedicata alle ricette, dalle più classiche a quelle fantasiose ed elaborate, motivo per tenerli a portata di mano non solo in fase di coltivazione, ma anche in cucina per stupire gli ospiti in ogni occasione.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 31 marzo 2016 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, saggio. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |