Un covo scavato sotto un albero nasconde molti segreti, alcuni impensabili.

L’idea di un nascondiglio in un bosco poteva essere un punto di partenza a forte rischio noia per quante volte è stato affrontato in letteratura, ma Alessio Pecoraro riesce, con “L’uomo stanco”, a dare nuova linfa vitale all’idea.
Il ritrovamento di una stanza segreta sotto un grosso albero da parte del protagonista Noah dà il via alle vicende. Un plauso all’autore nel disegnare la prima volta il covo come quello di uno sbandato, tra droga e riviste pornografiche, visione totalmente ribaltata dopo la lettura del diario che pure l’uomo trova nel buco sotto terra.
Il diario, scritto da chi si autodefinisce l’uomo stanco, e l’arrivo in scena del presunto gemello Ralf, scombinano la vita di Noah e della compagna Cora. La narrazione si svolge su due sentieri, il presente e ciò che è scritto sul diario, ovvero il passato. Con l’aiuto del fido stalliere Pablo e quello involontario del poderoso cavallo Caccola, Noah tenta di capire tutto quello che è successo, tallonato da un sempre più minaccioso Ralf. Nel frattempo, viene rapito dalle pagine del diario, che descrivono realistiche allucinazioni date da qualcosa presente nel nascondiglio e lì solo.
Lettura molto godibile che tiene il lettore legato ai personaggi, si prova compassione per l’uomo stanco e per tutti quelli che si stancheranno nel corso della storia, dai più cattivi ai più inaspettati. Un thriller classico che mi ha ricordato “La stanza del naturalista”, anche se qui manca di definizione il luogo in cui è ambientato il romanzo, lasciando al lettore la libertà di immaginarselo. Altro punto forte, le vicende durano un paio di giorni, senza dare attimo di tregua.
Mi ha ricordato, per la velocissima corsa contro il tempo, “Inferno” di Dan Brown, e avrebbe meritato un numero maggiore di pagine per sviluppare meglio alcuni particolari, magari legando al finale la passione di Pablo per gli alieni, invece di lasciarla scissa dalla storia. Inoltre, l’allucinazione con protagonista Silvio Berlusconi, usata nel 2017 per lanciare strali contro l’ex premier, è troppo abusata e anacronistica, tanto che anche sui social network ha dovuto lasciare spazio ai “Renzie” e ai Salvini di turno.

Titolo originale
L’uomo stanco
Autore
Alessio Pecoraro
Anno pubblicazione
2017
Lingua originale
Italiano
Genere
Thriller
Editore
Nulla Die
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 4.8/5 (13 voti)
L’uomo stanco - Alessio Pecoraro (Recensioni), 4.8 out of 5 based on 13 ratings

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