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Le astronavi del Sinai – Zecharia Sitchin (Recensioni)
Quanto delle vecchie leggende è un parto della fantasia umana e quanto, invece, è successo realmente? Una possibile risposta in questo libro.
Il telefilm “X-Files” è tra i miei preferiti: agli interessanti eventi delle singole puntate si unisce uno schema di fondo in cui gli alieni sono gli artefici del destino umano. Di conseguenza, conoscevo già bene Zecharia Sitchin, lo studioso e autore dell’Azerbaigian scomparso nel 2010 a 90 anni, e mi sono avvicinato al suo “Le astronavi del Sinai” sapendo che avrei gustato ogni singola pagina.
Gli argomenti trattati, all’inizio, mi hanno lasciato perplesso: Eden, Gilgamesh, Alessandro Magno, Piramidi, la fontana dell’eterna giovinezza, il suo pianeta preferito, Nibiru, e molto altro. Avevo pensato fosse un saggio che toccava i vari aspetti del mistero senza approfondire nulla, invece sono stato piacevolmente sorpreso: con dei collegamenti, a volte invero un po’ troppo coraggiosi e velleitari, tutto è unito in un grande quadro: gli alieni del fantomatico pianeta Nibiru, la cui orbita sarebbe di 36.000 anni intorno al sole, 6.000 anni fa hanno interagito massicciamente con popolazioni come i Sumeri, gli Accadi, e dopo con gli Egizi, trasformando per sempre la razza umana e gli usi.
La fontana dell’eterna giovinezza è, di fatto, un’astronave per spostarsi su Nibiru dove abitano degli esseri che, per il limitato intelletto umano di quell’epoca ancestrale, risultavano immortali. Le lotte aliene sulla Terra, il Diluvio Universale riletto con l’intervento extraterrestre, tutto risulta molto affascinante per il lettore e, per la mia passione di scrittore, anche interessante per le idee proposte e degne di essere sviluppate in storie di fantasia, come peraltro ho già fatto con il racconto “Veneni”, scritto a quattro mani con Angela Leucci.
Certo è che, nonostante un certo scetticismo di fondo, alcuni particolari restano stupefacenti: dei bassorilievi vecchi di millenni, su cui sono raffigurati dei razzi così come vengono usati adesso dalla NASA; libri antichi in cui si parla di astronavi che atterrano sul monte Sinai e le cui divinità viaggiano tra i mondi; mappe dalla precisione geometrica assoluta, ottenute unendo sulla cartina le Piramidi egizie, tra cui quella di Cheope di 2500 anni fa, e città sumere ancora più antiche.
Alla fine, un saggio che sento di consigliare sia agli amanti del genere che agli scettici.
Una nota finale sul libro: è stato pubblicato da Zecharia Sitchin nel 1980, ma è arrivato in Italia solo nel 1998.
Titolo originale
|
The Stairway to Heaven |
Autore
|
Zecharia Sitchin |
Anno pubblicazione
|
1998 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Saggio |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 20 settembre 2018 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, saggio. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |