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La Torre Nera – Stephen King (Recensioni)
Roland il Pistolero arriva finalmente alla fine del viaggio. Ultimo, epico, capitolo della saga sulla Torre Nera.
Con questo imperdibile libro lo scrittore Stephen King mette la parola “fine” alla sua saga per eccellenza. A dire il vero, anni dopo tornerà su Roland e la Torre, ma nel 2004 il rush finale sembrava autentico: tre libri in pochi mesi e Roland Deschain che entra nella Torre Nera, sua ossessione fin da quando viveva a Gilead.
All’inizio del libro troviamo un Ka-tet allargato, con Roland, Jake, Eddie, Susannah, il bimbolo Oy e Pere Callahan, ma molte sono le perdite: Pere Callahan si sacrifica per salvare Jake, mentre su un altro fronte Susannah dà alla luce Mordred, figlio suo, di Roland e del Re Rosso, avuto per opera di un maleficio. Il “figlio” si trasforma subito in ragno e cerca di mangiarla, ma deve fuggire per non essere eliminato. Mentre cresce e prende forza, ha come unico obiettivo di uccidere Roland, il suo padre bianco.
Roland che, intanto, deve guardarsi dal mago Walter, vecchia conoscenza dei kingofili con il nome di Randall Flagg, che vuole approfittare proprio di Mordred per entrare nella Torre Nera a sua volta. Il Pistolero, con Jake ed Eddie, affronta una dura battaglia per liberare i Frangitori, persone dalle capacità soprannaturali, imprigionate e usate per rompere i vettori e far crollare la Torre, tra cui un personaggio già sviluppato da Stephen King in “Cuori in Atlantide”. Riescono nell’impresa ma Eddie trova la morte.
Il sacrificio sembra essere alla base di questo libro, infatti prima Pere Callahan, poi Eddie e infine Jake perdono la vita per difendere la missione di Roland: Jake muore mentre evita a Stephen King di finire investito da un furgone. L’autore del Maine infatti torna in scena e mette nelle pagine il suo gravissimo incidente del 1999, con il Ka-tet che deve evitare la sua morte perché King è colui che dà vita al gruppo sulle tracce della Torre Nera, scrivendone.
Quando tutto sembra perduto, i superstiti (Roland, Susannah e Oy, animale dalla sviluppata intelligenza) trovano Patrick, che ha una peculiarità: le cose che disegna si avverano. Roland, capendo che potrebbe perdere anche Susannah, la lascia tornare in una versione di New York dove la aspettano Eddie e Jake (“Ci sono altri mondi oltre a questo” aveva detto Jake nel primo libro, “L’ultimo cavaliere”).
Il tema del sacrificio per l’obiettivo finale torna quando Mordred, dopo aver ucciso il mago Walter, attacca Roland, ma Oy muore per salvarlo. Mordred viene così ucciso e finalmente Roland, grazie al dono di Patrick, riesce a battere il Re Rosso, ultimo nemico, ed entrare nella Torre Nera.
Il finale lascia un bel po’ l’amaro in bocca: Stephen King stesso ha affermato di avere avuto molte lettere di protesta da parte dei suoi lettori. In pratica, Roland una volta dentro capisce di avere addosso una maledizione: ha raggiunto centinaia di volte la Torre, ma ogni volta è costretto a ripartire daccapo, sulla spiaggia dove tutto ha avuto inizio. Per dare un filo di speranza, questa volta aggiunge un particolare al nuovo inizio, quasi a indicare che l’ennesima missione potrebbe essere quella buona per rompere la maledizione.
Credo che non potesse esserci altro finale possibile: dopo più di 5000 pagine, terminare con “e vissero felici e contenti” avrebbe svilito la saga dello scrittore americano: un uomo solo non può salvare il mondo, il messaggio è che non deve prediligere la sua missione a discapito del Ka-tet (quando deve scegliere tra i suoi amici e la Torre Nera, sceglie sempre quest’ultima) ma l’intero Ka-tet deve essere preservato.
Ne esce una saga assolutamente da leggere, e che per me non rende offensivo il suo paragone con altri scrittori di fantasy, come J. R. R. Tolkien e “Il signore degli anelli”, da cui ammette di aver preso spunto.
Titolo originale
|
The Dark Tower |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2004 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Dark Fantasy |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 7 febbraio 2014 alle 08:00, ed è archiviato come dark fantasy, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |