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L’uomo che visse tre volte
Innanzitutto, buon anno a voi tutti. Che il 2012 vi porti ciò che più desiderate, sempre che non sia la conferma della veridicità delle previsioni Maya sul 21 dicembre 2012. In tal caso, magari cercate di desiderare qualcosa di più positivo: sorridete sempre, anche di fronte alle avversità, e pensate che c’è chi ha passato di peggio, rispetto a voi.
Ad esempio, Tsutomu Yamaguchi. Il 4 gennaio del 2010 scompariva l’ingegnere giapponese, passato alla storia, suo malgrado, per due episodi ben precisi, distanziati da pochissimi giorni.
Nel 1945 era un valente progettista di petroliere, per conto dei cantieri navali Mitsubishi di Nagasaki. Il 6 agosto 1945 era a Hiroshima in viaggio di lavoro mentre Little Boy veniva sganciata dal bombardiere Enola Gay. Quando Little Boy, la prima bomba atomica, esplose, l’ingegnere era a meno di tre chilometri, e riportò gravi ustioni.
Ma Yamaguchi, dopo un brevissimo riposo, tornò a Nagasaki, sede dell’azienda per cui lavorava. Ancora con le fasciature, ma fortunatamente in via di guarigione, arrivò in città. Ebbe un incontro con i suoi supervisori, nel quale spiegò (all’epoca i mezzi di informazione non erano veloci come adesso, e lui portò notizie di prima mano da Hiroshima) che la città era stata rasa al suolo da un’unica bomba. Gli uomini non credevano alle sue parole, il concetto era più grande di loro, era inconcepibile che la macchina bellica fosse così potente. Ma durante lo stesso briefing esplose Fat Boy, seconda atomica.
Tsutomu Yamaguchi riportò altri danni, ma riuscì a sopravvivere anche a questa esplosione, baciato dalla fortuna non una, ma due volte, senza rimanere sfigurato o portare danni permanenti. Si è spento a inizio 2010, a 94 anni, per un tumore allo stomaco.
Come ho scritto nel titolo, parafrasando il celebre film di Alfred Hitchcock, si tratta di un uomo che visse tre volte: la prima dal 16 marzo 1916, data di nascita, al 6 agosto 1945; la seconda dal 6 al 9 agosto dello stesso anno; la terza dal 9 agosto 1945 al 4 gennaio 2010.
Non voglio qui affrontare le atrocità a cui ha portato l’atomica, ma esaminare questa storia. Infatti, ci sono altri particolari interessanti: l’obiettivo della prima bomba era Hiroshima, e fin qui tutto lineare. Ma l’obiettivo della seconda era la città di Kokura e non Nagasaki. Solo che quando il bombardiere Bockscar, che trasportava Fat Boy, si alzò in volo, trovò Kokura coperto dalle nubi e puntò su Nagasaki. E in quale punto preciso venne sganciata la seconda bomba atomica? Su una struttura bella grossa, e ben visibile anche dall’alto. Quindi dove?
Complimenti, ci siete arrivati: sullo stabilimento Mitsubishi di Nagasaki. Per fortuna lo stabilimento era grande e Fat Boy non cadde precisamente sulla testa di Tsutomu Yamaguchi, altrimenti il finale della storia sarebbe stato diverso.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 4 gennaio 2012 alle 10:13, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |