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Intervista esclusiva a Ketty Formaggio
Di solito, nel mondo del fumetto, sono più conosciuti i personaggi che i loro creatori. Così succede con Tex Willer, creato da Aurelio Galleppini e Gian Luigi Bonelli già nel 1948, con Dylan Dog e così via. I personaggi televisivi non fanno eccezione, dalle serie giapponesi con i robottoni degli anni ’80, a Holly e Benji, Dragon Ball, One Piece. Tra i personaggi italiani più amati, troviamo sicuramente Lupo Alberto.
Ebbene, oggi per voi viene intervistata la colorista Ketty Formaggio, che annovera tra i suoi lavori proprio il lupo blu, Geronimo Stilton, e che ha lavorato tra gli altri per la Star Comics e la Bonelli, in quest’ultimo caso sull’albo “Dylan Dog Color Fest”. Edito a fine aprile, in quest’albo l’artista ha colorato le tavole di una storia di 32 pagine, disegnata da Valentina Romeo sulla storia di Chiara Caccivio.
Prosegue, invece, l’avventura transalpina, con “Les enragés du Normandie-Niemen”, albo disegnato da Giuseppe De Luca.
D: Ci sono differenze tra i lavori sviluppati per il mercato italiano e per quello francese?
R: Le differenze sono ovviamente molte, ma penso che la principale sia che un volume francese deve essere goduto dal lettore più nel dettaglio, perché le uscite sono diradate e le pagine si solito non sono più di 46. Quindi c’è maggiore cura nei piccoli dettagli.
D: Lavorare su personaggi molto conosciuti, come Lupo Alberto e Geronimo Stilton, comporta delle difficoltà ulteriori rispetto a personaggi meno quotati? Per esempio una minore libertà di espressione?
R: Con Lupo Alberto sono stata libera di fare quello che volevo, e mi pare di aver colto lo spirito del personaggio anche perché lo amo fin da bambina. Invece i volumi delle collane di Geronimo Stilton hanno un editing più serrato per poter uniformare il lavoro di molti artisti.
D: Come è stato l’approccio verso uno dei personaggi di punta della Bonelli editore, Dylan Dog? Quando il prossimo albo?
R: Non so ancora quando tornerò a lavorare con Bonelli editore, incrociamo le dita. L’approccio è stato incredibilmente sereno: mi è stato detto che l’editor preferisce la colorazione in cellshading (cioè con le ombre belle nette come nei cartoni animati) e ho fatto le prove che sono piaciute. Sono rimasta me stessa senza dover forzare il mio stile.
D: Riguardo la Starcomics, qual è la tua più grande soddisfazione in questo frangente? Un traguardo o una nuova partenza?
R: Per me è stata una parentesi piacevole. Ma non credo che colorerò altre cose con loro, di solito la Starcomics colora solo le copertine.
D: Hai già in programma qualcosa per il futuro? Qualche anticipazione per i lettori?
R: Tra poco ci sarà un nuovo volume per Zephyr editions con i disegni di Giuseppe De Luca: “Blackbird”. E poi chissà!
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 5 settembre 2011 alle 10:52, ed è archiviato come Le interviste. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |