- Home
- Dodici
- Chi sono
- Paolo Merenda
- Presentazioni letterarie
- Pubblicazioni
- Al di sopra di ogni sospetto
- A Levante – Etica-Estetica
- Racconti per il Natale 2015
- Note di storia e cultura salentina 2015
- In Bilico – Storie di animali terrestri
- Cafè des artistes
- Caffè Blues – 2° Art Cafè
- Caffè Blues – 1° Art Cafè
- Note di storia e cultura salentina
- Antologia “Fortunato Pasqualino”
- Talkink
- Scrivono di me
- VIP shots
- Categorie
- Corso di scrittura
- 1. La terapia dell’arte
- 2. Per chi (e perché) si scrive
- 3. L’idea
- 4. L’importanza dei classici
- 5. Leggere
- 6. I personaggi
- 7. L’immedesimazione nei personaggi
- 8. L’ambientazione
- 9. Il punto di vista
- 10. Lo stile
- 11. L’importanza di documentarsi
- 12. Rispetto per il lettore
- 13. Lo sviluppo della storia
- 14. I dialoghi
- 15. Sospensione
- 16. La fine
- 17. Riscrittura
- 18. Blocco dello scrittore, case editrici e ultimi appunti
- 19. Il mondo dell’editoria
- 20. Racconto o romanzo?
- 21. Promozione e pubblicità dell’opera
- Scrivere è vita – Viaggio nel mondo della scrittura
- L’arte è rivoluzione
- Recensioni
- Contattami
- Disclaimer
Il più bello di tutti – Vincenzo Costantino (Recensioni)
Dei libri del poeta milanese, forse questo è quello che mi ha colpito di più, per maturità artistica ma non solo.
La Poesia, è il caso di scriverlo con la lettera maiuscola, che sgorga tra i versi della raccolta “Il più bello di tutti”, è per Vincenzo Costantino Cinaski un modo per parlare in modo diretto a ogni lettore.
Per questo libro riprende un’idea presente nel precedente “Nati per lasciar perdere”, cioè aprire con la cosiddetta title track. Il più bello di tutti è anche un manifesto di ciò che si troverà nel prosieguo: “Non sono un bell’uomo / ma pochi possono essere belli / come io posso esserlo”.
Lungi dal diventare tronfio, è un inizio che vale come invito a chi legge, per far suo il messaggio. L’autore riprende il tema in altre pagine, come in Pausa, ma sopra ogni cosa “Il più bello di tutti” è quello in cui celebra la donna e l’erotismo. Si parla anche di sesso, un esempio Quando vieni di notte, ma senza abbandonare la delicatezza poetica che Vincenzo Costantino Cinaski ben conosce. Se il viaggio sui versi comincia con la silloge “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” (2010), in alcuni punti più rude, si nota come nel corso di quasi dieci anni (“Il più bello di tutti” è del 2019, sempre per l’editore Marcos y Marcos) un tono morbido lo sta man mano soppiantando. Mai dire mai, comunque, se ci si trova di fronte a una delle penne più celebrate d’Italia, e che vanta una profonda collaborazione artistica con Vinicio Capossela. Una ulteriore svolta è sempre dietro l’angolo. Anche forse nel corso del suo spettacolo itinerante, Bingo poetico, che alcuni di voi forse hanno visto nella tappa di Parete che ho organizzato io stesso, con il prezioso aiuto di altri amici.
Tra l’altro ho un vizio, se vogliamo così definirlo: i libri di cui ho conosciuto gli autori e ho i libri autografati li leggo più volte. È capitato con Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo e il compianto atleta Pietro Mennea, per citarne alcuni. E con “Il più bello di tutti” vi consiglio la stessa cosa: leggetelo più volte, a ogni giro lo farete con occhi nuovi e ne uscirete arricchiti.
Titolo originale
|
Il più bello di tutti |
Autore
|
Vincenzo Costantino |
Anno pubblicazione
|
2019 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Silloge di poesie |
Editore
|
Marcos y Marcos |
Ti potrebbe anche interessare:
Se ti è piaciuto quello che hai letto aiutaci a diffonderlo. Clicca qui -->
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 30 maggio 2024 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, silloge di poesie. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |