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Il pianto del lupo – Alessandro Stajano (Recensioni)
Il mite villaggio di Saksun in Norvegia si sveglia con due persone, padre e figlio, decapitati, e con l’apparizione della sacerdotessa che predice il Ragnarøk, l’Apocalisse nei miti dei vichinghi.
“Il pianto del lupo” è un romanzo impegnativo, che l’autore Alessandro Stajano porta a termine con maestria grazie alla profonda conoscenza dei miti norreni, da Odino, ai figli Hel, Jörmungandr e Fenrir, passando per Loki e tutti gli altri.
Le vicende, però, sono legate a personaggi di natura umana, come Lynn Løvland, la giovane protagonista in viaggio per un’isola inaccessibile per salvare il fratello. Tutto mentre la persona che l’ha adottata e cresciuta, padre Kevin da Clonfert, reggente spirituale degli abitanti, e il conte Jølrkell Jakhellssøn, reggente per la famiglia reale norvegese, quindi l’autorità politica, sono alle prese con misteri sempre più tenebrosi.
Perché vengono uccisi e decapitati due balenieri del posto? E cosa accade al villaggio, se si vuole cercare una spiegazione meno preoccupante dell’arrivo del Ragnarøk, la fine del mondo per come la vedono i vichinghi pagani? Provano a cercare il bandolo della matassa qualcuno degli uomini e donne più coraggiosi, ma in genere, il clima che si respira sull’isola è arrendevole. Lo è, come spiega l’autore nel corso delle pagine, perché il peculiare momento in cui tutti si muovono, il complicato passaggio da paganesimo a cristianesimo, fa mancare le certezze sia a chi si converte sia a chi non lo fa.
Ma Lynn, nel suo viaggio verso Lìtla Dìmun, l’isola tenebrosa e inaccessibile, che ricorda un po’ la traversata de “Il Signore degli anelli”, forse ha la risposta quando incontra una strana figura che cambia le fattezze da uomo a lupo. È Fenrir, libero dalle sue catene, che conquista la fiducia dell’innocente ragazza, ma il pianto del lupo del titolo fa capire che non è la fine del viaggio, per lei. Diventa invece l’inizio del mito del lupo mannaro, grazie all’unione tra lei, umana, e lui, dio lupo.
Alessandro Stajano, che ha già vissuto in prima persona la guerra del golfo persico del 1991, quando si è arruolato come volontario, ma è anche insegnante di fantascienza in un’università di Lecce, ha una storia familiare a dir poco particolare: pronipote di Achille Starace, generale durante il ventennio fascista, e nipote dell’attrice e attivista Giò Stajano, è come nel suo libro, un misto tra paganesimo e religione cristiana. E proprio il miscuglio ha dato vita a una storia brillante e originale. A dirlo, anche i giudici del prestigioso premio internazionale Napoli Cultural Classic 2020, che gli hanno permesso un riconoscimento di prestigio all’ottimo lavoro svolto.
.
Titolo originale
|
Il pianto del lupo |
Autore
|
Alessandro Stajano |
Anno pubblicazione
|
2020 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Dark Fantasy |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 27 dicembre 2020 alle 08:00, ed è archiviato come dark fantasy, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |