- Home
- Dodici
- Chi sono
- Paolo Merenda
- Presentazioni letterarie
- Pubblicazioni
- Al di sopra di ogni sospetto
- A Levante – Etica-Estetica
- Racconti per il Natale 2015
- Note di storia e cultura salentina 2015
- In Bilico – Storie di animali terrestri
- Cafè des artistes
- Caffè Blues – 2° Art Cafè
- Caffè Blues – 1° Art Cafè
- Note di storia e cultura salentina
- Antologia “Fortunato Pasqualino”
- Talkink
- Scrivono di me
- VIP shots
- Categorie
- Corso di scrittura
- 1. La terapia dell’arte
- 2. Per chi (e perché) si scrive
- 3. L’idea
- 4. L’importanza dei classici
- 5. Leggere
- 6. I personaggi
- 7. L’immedesimazione nei personaggi
- 8. L’ambientazione
- 9. Il punto di vista
- 10. Lo stile
- 11. L’importanza di documentarsi
- 12. Rispetto per il lettore
- 13. Lo sviluppo della storia
- 14. I dialoghi
- 15. Sospensione
- 16. La fine
- 17. Riscrittura
- 18. Blocco dello scrittore, case editrici e ultimi appunti
- 19. Il mondo dell’editoria
- 20. Racconto o romanzo?
- 21. Promozione e pubblicità dell’opera
- Scrivere è vita – Viaggio nel mondo della scrittura
- L’arte è rivoluzione
- Recensioni
- Contattami
- Disclaimer
Il miglio verde – Stephen King (Recensioni)
Ottimo thriller di Stephen King e ottimo anche il film tratto dalla storia.
Quattordici anni dopo “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”, racconto contenuto nella raccolta “Stagioni diverse”, Stephen King ci riprova con il filone carcerario con questo romanzo. Il risultato è forse ancor maggiore, per l’esperienza accumulata o semplicemente perché la storia è più forte e complessa.
John Coffey, gigantesco uomo di colore, è stato condannato a morte per aver ucciso due gemelle, o meglio è stato trovato con i due corpicini fra le braccia.
Nessuno è andato a fondo per trovare prove sulla sua colpevolezza, forse data anche l’enorme mole, il colore della pelle e la scarsa intelligenza, ma i dubbi vengono a Paul Edgecombe, capo delle guardie carcerarie del braccio della morte.
Moltissimi personaggi entrano nella storia, dallo schivo piromane Delacroix, alla perfida guardia Percy, a Wharton, anche lui condannato a morte, e molti altri. La storia ne risulta arricchita e piena di colpi di scena, anche per un motivo che spiegherò tra qualche riga. La svolta della storia si ha quando Coffey guarisce Edgecombe da un’infezione alle vie urinarie, e quest’ultimo, già scettico sulla versione ufficiale degli omicidi, apre gli occhi: Coffey stava tentando di guarire le bambine, ed è arrivato troppo tardi. Quindi l’assassino è ancora a piede libero, e chi è? Inoltre, cosa fare ora, dato che verrà giustiziato un innocente, un “miracolo di Dio”?
Davvero appassionante dalla prima all’ultima pagina, anche per le peculiarità della prima edizione, che all’epoca collezionai man mano che usciva: venne pubblicato a metà 1996 in sei minilibri, che quindi dovevano catturare il lettore almeno a inizio e fine minilibro, per un totale di dodici colpi di scena che successivamente, quando uscì la versione integrale in un sol tomo, diedero il loro contributo per non fare mai calare l’attenzione del lettore.
A dire il vero, allo stesso Stephen King la seconda versione non piace, o meglio secondo lui (non dimentichiamo che scrive così bene anche perché è un perfezionista quasi maniacale) andrebbe rivista perché le sei parti sono troppo scisse l’una dall’altra.
Piccola ma interessantissima particolarità riguarda il film: come detto, nel 1982, in “Stagioni diverse”, il primo racconto era ambientato in un carcere, anche se non un braccio della morte. Da “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” il regista Frank Darabont trasse il film “Le ali della libertà” con Morgan Freeman e Tim Robbins, uno di quelli di maggior successo tra quelli basati sulle storie di King. È ancora lo stesso Darabont a fare un film, nel 1999, tre anni dopo il libro, de “Il miglio verde”, altro film di successo, con Tom Hanks nella parte della guardia Edgecombe e il defunto Michael Clarke Duncan nella parte di John Coffey. Non c’è due senza tre, e infatti una decina di anni più tardi il regista tornerà sul luogo del misfatto, realizzando un terzo film, “The mist”, a partire da una storia del Re del Brivido.
Titolo originale
|
The green mile |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
1996 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
Ti potrebbe anche interessare:
Recensione: Unico indizio: la luna piena - Stephen King
La casa del buio - Stephen King e Peter Straub (Recensioni)
Buick 8 - Stephen King (Recensioni)
Blaze - Stephen King (Recensioni)
Odio volare - Autori vari (a cura di Stephen King e Bev Vincent) (Recensioni)
Guns - Contro le armi - Stephen King (Recensioni)
L’uomo in nero - Stephen King (Recensioni)
Se ti è piaciuto quello che hai letto aiutaci a diffonderlo. Clicca qui -->
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 24 novembre 2012 alle 08:56, ed è archiviato come Raccolta Stephen King, Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |