La storia, pur prendendo spunto dall’opera più famosa di Tolkien e dall’iconico Indiana Jones, è a suo modo originale e piena di spunti d’interesse.

Quando un personaggio riempie la vita artistica del suo creatore, quest’ultimo non può lasciarlo fuori, se decide di voltare pagina: in un modo o nell’altro, tornerà di tanto in tanto. Ed è ciò che accade a “Il Cercatore” di Leo Ortolani, in cui il Rat Man un po’ in versione Giuda di “Venerdì 12” è tra i personaggi principali.
Il suo ruolo è appunto quello del fedele servitore, come in “Venerdì 12”, ma di Ser Fruttini, che con Il Cercatore compie un impervio viaggio alla ricerca di una chiave che non deve essere usata, altrimenti orde di mostri potrebbero riversarsi sulla Terra. Ad averla, dopo alcune peripezie che hanno coinvolto lo stesso Cercatore, è Corvus che, novello Gollum, vuole invece aprire un antico portale.
Uscito originariamente in sei parti, ha avuto una genesi lunghissima ed è, come spiega Ortolani nella postfazione, anche il motivo per cui ha fatto un percorso di studi da geologo. Non la graphic novel in sé, ma il personaggio a cui si ispira per il protagonista, che è Indiana Jones, presente in una serie di film che nel 1989 gli piaceva tantissimo. Ma, ed è questa la cosa originale, è un Indiana Jones che si muove in un mondo distopico (quando Il Cercatore, Oriano Fruttini e il servitore Evario entreranno nella galleria, verrà spiegato quanto, ed è un passaggio assolutamente da leggere). Gli echi de “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien sono dappertutto, ma “Il Signore dei Ratti”, altra opera di Leo Ortolani, ne attinge a piene mani lasciando a questo lavoro il resto.
Alcune tavole, grazie alla presenza di Rat Man, sono da sbellicarsi, come quella in cui lo sgraziato topo cerca una scorciatoia per far durare di meno la camminata nel bosco. Quindi, un fumetto che segna il ritorno all’antico in tutti i sensi, dato che alcune storie recenti, come “Cinzia”, sacrificano la battuta di troppo in nome della trama. Facendo assolutamente bene, è quel che la storia chiede, ma se volete un libretto leggero old style per sorridere e cogliere infinite citazioni, “Il Cercatore” fa al caso vostro.

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