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Hunger Games: Ballata dell’usignolo e del serpente – Suzanne Collins (Recensioni)
Circa 65 anni prima delle vicende di Katniss Everdeen, gli Hunger Games erano agli inizi. E lo stesso valeva per il futuro presidente Snow, allora giovane di belle speranze.
Se la trilogia di Hunger Games narra delle edizioni 74 e 75 del crudele gioco, le ultime prima della rivolta, “Ballata dell’usignolo e del serpente” narra dell’edizione 10, ben 65 anni prima. Com’è ovvio, quest’operazione dell’autrice Suzanne Collins lascia fuori molti dei personaggi non ancora nati della trilogia su Katniss Everdeen, la ragazza di fuoco, ma il prequel è altrettanto interessante.
La sua nemesi e futuro presidente, Coriolanus Snow, viene seguita quando è un giovane di Capitol City la cui gloriosa famiglia vive un momento di difficoltà e ristrettezze a seguito della guerra. Gli Hunger Games sono agli inizi, la copertura mediatica e televisiva non è delle migliori, il presentatore, Flickerman, lo è per la prima volta (scopriamo che precedentemente era il tizio delle previsioni meteo), le riprese hanno diverse sbavature e così via.
Ottima idea iniziale, e ancor più il modo in cui gli Hunger Games vengono presentati, con 24 diversi studenti dell’Accademia che seguono i tributi. A Snow capita la ragazza del distretto 12 (il particolare non cambia rispetto alla trilogia), Lucy Gray Baird, che sbarca il lunario cantando in un complessino con altri membri della famiglia. Se all’inizio sembra strano vedere il cattivissimo Snow che amoreggia con una dei distretti, tutto prende forma con l’andare delle pagine.
Difatti il punto più interessante di questo libro è la genesi di Coriolanus Snow: un ragazzo, anche a tratti idealista, se vogliamo così definirlo, innamorato per la prima volta, che attraversa un viaggio interiore lungo e complesso. Alla fine, ne esce con tutte le convinzioni che manterrà anche come presidente, ma il modo in cui il lettore empatizza con il cattivo è frutto di maestria della scrittrice Suzanne Collins.
L’amore per Lucy Gray, l’amicizia (per Seianus Plinth, figlio di una ricca famiglia di Capitol City, ma anche per alcuni compagni di scuola), la famiglia (bella la scelta del nome Signoranonna, appunto nonna di Coriolanus che non viene mai definita in altro modo), sono tutti valori che si disgregano nel corso delle pagine, e resta il cuore duro e nero di un ragazzo che ha sofferto più di chiunque altro, ma che ha comunque preso determinate scelte discutibili per arrivare al punto finale.
E ora? Dopo la prima trilogia ne arriverà un’altra? Conoscendo l’autrice, non è da escludere, dato che qualcosa rimane in sospeso. Ma potrebbe benissimo finire qui, e sarebbe una grande storia comunque.
Titolo originale
|
The Ballad of Songbirds and Snakes |
Autrice
|
Suzanne Collins |
Anno pubblicazione
|
2020 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 28 febbraio 2021 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |