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Duma Key – Stephen King (Recensioni)
L’orrore più nero può uscire fuori da un luogo paradisiaco come Duma Key.
Come può cambiare la vita di un uomo a seguito di un grave incidente? È una cosa che Stephen King sa bene, visto che lui stesso è scampato alla morte nel 1999 dopo un incidente automobilistico (o meglio, lui era a piedi, l’automobilista che lo ha investito no).
All’inizio di questo romanzo, Edgar Freemantle è un imprenditore edile che subisce un infortunio, perdendo il braccio destro e sviluppando aggressività una volta risvegliatosi in ospedale. La convalescenza probabilmente ricalca nelle emozioni quella vera attraversata dallo scrittore americano, ma le conseguenze sono ovviamente diverse, e portano i lettori a Duma Key, dove Edgar va per rilassarsi dopo che la moglie ha chiesto il divorzio, intimorita dai suoi sbalzi d’umore.
A Duma Key prende in affitto una casa sul mare e conosce la proprietaria, l’anziana Elizabeth Eastlake, e il suo badante, Wireman, un tempo avvocato ma ora anche lui “rifugiatosi” sull’isola del Golfo del Messico dopo una tragedia familiare. Qui comincia, nonostante la menomazione, a disegnare, incantato dal tramonto che può osservare di sera, realizzando quadri che gli valgono gli apprezzamenti di esperti del settore, fino a una mostra dei suoi dipinti. Ma i soggetti cominciano a diventare via via più strani: mette su tela cose che non può conoscere e inizia a disegnare una strana nave che si avvicina sempre più alla costa, dipinto dopo dipinto…
Ancora una volta Stephen King mette in un suo romanzo l’incidente che ha subìto, e ancora una volta la potenza dell’arte, e della pittura in particolare, è al centro della storia, dopo “Il virus della strada va a Nord”, racconto contenuto nell’antologia “Tutto è fatidico”. In realtà, ci ho trovato molto in comune con un lavoro di Chuck Palahniuk, “Diary” (anche lì un’isola e anche lì dipinti dalla strana simbologia), ma tornando a King penso a “Il fotocane”, racconto di “Quattro dopo mezzanotte”: lì una macchina Polaroid, scatto dopo scatto, immortalava l’avvicinamento di un cane feroce, anche se a essere inquadrato era tutt’altro.
Ne esce un pot-pourri che profuma di molte delle sue opere, prende spunto dalla realtà e da libri di altri autori: un miscuglio da tempo caro all’autore del Maine, nel quale si trova a suo agio e con il quale traghetta il lettore verso la fine, forse un po’ telefonata ma ugualmente forte data la maestria dello scrittore americano.
Titolo originale
|
Duma Key |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2008 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Horror |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 19 marzo 2014 alle 08:00, ed è archiviato come horror, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |