La storia dietro questo fumetto supera le vicende, sempre divertenti e paradossali in stile Rat Man, del fumetto stesso.

“C’è spazio per tutti” ha una genesi unica nel suo genere: è stato commissionato a Leo Ortolani direttamente dall’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, ed ESI, European Space Agency. Difatti, l’astronauta Paolo Nespoli ha voluto portare un albo a fumetti sulla Stazione Spaziale Internazionale durante la sua terza missione di lunga durata (139 giorni) del 2017.
Durante le missioni di lunga durata, ogni astronauta ha la possibilità di “abbellire” la stazione spaziale portando musica o libri. Mai nessuno aveva pensato a un fumetto, e Leo Ortolani ne ha scritto uno pensato di proposito per i viaggiatori dello spazio.
Ci ha inserito, manco a dirlo, suo “figlio” Rat Man, fresco di chiusura della serie principale, mandato in orbita per far risalire le quotazioni della ricerca spaziale, e dare un argomento mediatico di interesse. L’astronauta Nespoli, che deve fargli da accompagnatore, non ne tollera la presenza per i guai che combina grazie all’idiozia e alla sbadataggine. Ma proprio da uno dei vari disastri si apre il finale poetico e agrodolce, da gustare vignetta dopo vignetta.
Ho trovato interessantissimi gli intermezzi, con il fumettista che ha modo di spiegare tutti i progressi fatti dalla scienza in questo ambito. Parte dai primi animali mandati in orbita, passando fase dopo fase al primo uomo, Jurij Gagarin, e il primo uomo a metter piede sulla Luna, Neil Armstrong. Uno studio certosino di quanto l’uomo è riuscito a fare, grazie a menti brillanti e scoperte sensazionali, inimmaginabili fino a pochi anni prima. Mi hanno incuriosito tanto da approfondire alcuni argomenti e rileggere Stephen Hawking con nuovi occhi, a mio avviso la dote maggiore del testo.
E se non siete appassionati del settore? Niente paura, si fa leggere comunque, per le numerose gag nonsense di un Leo Ortolani in stato di grazia. Da non perdere per gli amanti del Ratto.

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