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silloge di poesie
La poesia è una parte della scrittura che fa quasi mondo a sé. Non a caso i concorsi letterari si dividono in concorsi di poesia e concorsi di prosa, per scindere le due forme di scrittura, forme tra le quali un aspirante scrittore deve scegliere di volta in volta.
Così come premi e concorsi hanno sezioni differenti, questa sezione è ben distaccata dalle altre, per permettere a chi naviga sul sito di decidere cosa leggere e su quali recensioni di libri orientarsi.
In un bene impacchettato male – Vincenzo Calò (Recensioni)
24 Apr
La frenetica scrittura di Vincenzo Calò in una nuova opera.
Credo che il modo migliore per descrivere quest’opera di Vincenzo Calò, dopo “C’è da giurare che siamo veri”, sia usare alcune parole di Roberto Baldini, autore della prefazione: «Un fiume in piena che non vi farà affogare». Continua >
C’è da giurare che siamo veri… – Vincenzo Calò (Recensioni)
14 Ott
Originale l’opera prima di Vincenzo Calò, non a caso di difficile catalogazione.
In soli sedici componimenti, meno di sessanta pagine totali, si consuma l’esordio letterario di Vincenzo Calò, giovane brindisino che non vuole certo passare inosservato. Continua >
Recensione: Eclisse di cuore – Patrizia Portoghese
4 Giu
Silloge di poesie incantevole e pregna di significati
Questa raccolta di poesie culla il lettore dall’inizio alla fine, fra le pagine si snodano veri e propri canti che diventano quasi ipnotici, con l’Amore, quello con la A maiuscola, a far udire la sua voce verso dopo verso. Continua >
Recensione: Danza di nervi – Gianluca Conte
30 Mag
Ho letto per voi la terza raccolta di poesie di Gianluca Conte
Gianluca Conte torna per la terza volta a esplorare il mondo della poesia con una raccolta variegata e molto valida. Dopo “Insidie” e “Il riflesso dei numeri” pubblica, con Lupo Editore, un insieme che è, come suggerisce il titolo, una “Danza di nervi”. Nervi scoperti in alcuni componimenti piuttosto che in altri, dove l’attesa e la natura riescono a trovare la loro dimensione, ma tutte poesie che nascono dalla passione per questo mondo. Continua >
Recensione: Gocce di mercurio – Giuseppe Bonaccorso
26 Mag
Ciò che mi ha colpito di questa silloge di poesie è la differenza di stile tra un componimento e l’altro. La costruzione di ogni poesia risente non solo delle sensazioni nel momento in cui è stata creata, ma anche dell’argomento trattato. Segno che questo ingegnere catanese sa camminare tra i versi, suonare una melodia antica ma sempre valida. Continua >
Recensione: Meditazioni al femminile – Michela Zanarella
21 Mag
Dopo “Sensualità”, Michela Zanarella torna a esplorare lo sconfinato campo dell’amore, questa volta ponendo sotto i riflettori anche la donna. “Meditazioni al femminile” è una silloge che mostra la maturità continua di questa poetessa, non a caso accostata ad Alda Merini. Continua >
Recensione: I fiori del male – Charles Baudelaire
29 Mar
Parliamo di un’opera la cui potenza ha attraversato quasi due secoli, giungendo intatta fino a noi. La cosa forse più sorprendente è come, sia nel 1857, anno della prima pubblicazione, che oggi, si trovi al centro di controversie sui contenuti: la prima edizione, infatti, fu ritirata a causa di alcune poesie contenute all’interno, dopo che era già stato censurato il primo titolo proposto da Charles Baudelaire, Le lesbiche (Les lesbiennes). Continua >
Recensione: Sensualità – Michela Zanarella
12 Lug
In poco meno di 50 pagine, l’autrice di questa silloge di poesie, Michela Zanarella, riesce a esprimere al meglio il sentimento dell’amore. Sensualità – Poesie d’amore d’amare ha un titolo emblematico, che riporta il leit motiv della raccolta stessa.
È un libro, questo, da gustare più che da leggere. Continua >
Recensione: Il suono dell’orologio – Anastasia Leo
2 Mar
Quando in famiglia si respira l’arte, la poesia, anche un esordio letterario, da parte di un’autrice giovanissima, può rappresentare un prodotto valido. È quello che succede per questa silloge: Anastasia Leo ha appena 16 anni, e alcune delle poesie risalgono addirittura a diversi anni fa. L’autrice, seppur mostrando i limiti di chi non ha ancora definito del tutto il suo stile, dà vita a immagini forti, che strizzano l’occhio a Baudelaire e a tutto il filone decadente.