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Blaze – Stephen King (Recensioni)
Ritorno allo pseudonimo di Richard Bachman per Stephen King.
Lo scrittore Stephen King, nel prologo di questo romanzo, ne spiega la genesi e il motivo per cui viene firmato da Richard Bachman, suo storico pseudonimo, più di 20 anni dopo essere stato scoperto con “L’occhio del male” (motivo non sufficiente per abbandonarlo, come “I vendicatori” insegna).
In realtà, spiega, “Blaze” è stato effettivamente scritto da Bachman nei primi anni ’70, precisamente intorno al 1973, un anno prima del suo esordio ufficiale con “Carrie”. All’epoca lo abbandonò ritenendolo non all’altezza degli altri libri di Bachman, da “La lunga marcia” agli altri. In realtà ci vedo punti in comune con “Ossessione”, sempre restando ai lavori firmati da Bachman, quindi reputo giusta la scelta di riprendere, riscrivere e pubblicare, seppur 35 anni dopo, il romanzo. Il ritardo ha avuto però i suoi effetti sull’ambientazione, che paga i riferimenti ormai obsoleti, ma per il resto la forza del Re del Brivido, pardon di Bachman, è trasferita appieno nel libro.
Siamo lontani dalle ambientazioni de “L’uomo in fuga”, ma anche di “Uscita per l’inferno”, in quanto il protagonista, Blaze, un omone grande e grosso ma con ritardi mentali, non incarna l’eroe americano, piuttosto il manigoldo pronto a piccole truffe per sopravvivere. Tutto cambia quando il suo socio, George, muore, anche se la sua voce resta nella testa di Blaze, che prospetta il colpo perfetto per vivere di rendita: rapire un neonato di una famiglia bene e chiedere un congruo riscatto.
Il rapimento riesce, aiutato dalla voce di George, e da lì parte una fuga continua per non essere arrestato. I momenti di pausa danno a Stephen King la possibilità di parlare del nostro Blaze: si scopre così che da bambino era molto intelligente, ma dopo il coma, indotto dalla violenza del padre su di lui (lo ha buttato giù dalle scale) è uscito provato nel fisico e nella mente. Tra l’altro curioso come il romanzo pubblicato appena precedentemente da King, “La storia di Lisey”, contenga un altro padre violento. Si dice che questa sia la risposta dello scrittore del Maine al fatto che suo padre sia andato via quando lui era ancora bambino, abbandonando la famiglia.
Il finale del romanzo è, a mio parere, la parte maggiormente ritoccata dalla prima alla seconda stesura, poiché molto matura e capace di far breccia nel cuore della maggior parte dei lettori.
Titolo originale
|
Blaze |
Autore
|
Stephen King (Richard Bachman) |
Anno pubblicazione
|
2007 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 11 marzo 2014 alle 08:00, ed è archiviato come Raccolta Stephen King, Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |