Una delle opere più conosciute di Leo Ortolani, l’inventore di Rat Man.

Aldo, Bedelia e il suo fedele servitore Giuda. È da questi tre personaggi che prende vita la storia “Venerdì 12” di Leo Ortolani.
Chi segue questo sito sa che apprezzo molto i fumetti, tanto da aver intervistato qualche artista che lavora nel settore, come Ketty Formaggio, e aver incontrato disegnatori di Tex e altre pietre miliari della cosiddetta nona arte. Questo grosso albo (nella versione Omnibus che ho, ovvero quella che raccoglie tutti i capitoli apparsi nel corso del tempo) mi coglie di sorpresa, mi fa ridere e mi fa riflettere anche adesso, ad anni di distanza dalla prima lettura, segno che è valida e viva.
Nella prima parte, in verità, si intuisce che i vari capitoli siano stati pubblicati in momenti diversi: infatti si vede Aldo, l’uomo che soffre per amore perché lasciato dalla sua amata Bedelia, una donna crudele e senza cuore, che cerca di dimenticarla, aiutato dal servitore Giuda, nomen omen. La cerimonia della dimenticanza, la festa e le altre occasioni si possono benissimo leggere da sole, mentre con l’andare delle pagine le vicende si intrecciano e, a mio modo di vedere, entrano nel vivo.
Molti i personaggi secondari che si fanno notare, come Ciurga, il Bel Moretto o Isolda, ma con il passare degli eventi sale in cattedra Giuda, che prova vero affetto nei confronti dello sfortunato “padrune”, pur approcciandosi a lui con immancabile ironia. Questa storia nella storia è la più sviluppata, con il servitore che lo accompagna fino alla liberazione dal ricordo di ciò che è stata la storia d’amore, e che racconta tantissimo, oltre alle battute di cui Leo Ortolani è maestro indiscusso.
A fine lettura si capisce di aver letto un fumetto che travalica i generi, diventando una vera e propria opera d’arte che dovrebbero scoprire tutti gli amanti di Rat Man, il personaggio più famoso nato dalla matita del fumettista pisano.

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