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Recensione: Un uomo – Oriana Fallaci
Come ho scritto più volte, questo portale è aperto a quanti vogliono intervenire. In questo caso, la giovane Meri Nigro, autrice de “Il mendicante di pensieri”, ha recensito in modo eccellente uno dei maggiori lavori di Oriana Fallaci. La lettura che le ha dato di più, come lei stessa dice.
Un ringraziamento è doveroso per la sua disponibilità, trovo che sia una ragazza che ama sul serio l’arte.
Paolo Merenda
“Un uomo” di Oriana Fallaci non è semplicemente un libro, è una voce che ti si siede accanto. Racconta tutto ciò che ha sentito e lo fa così profondamente da rigarti le vene di un pianto di sangue che porta sulle spalle rabbia, dolore, amore, odio, forza, speranza e disperazione.
Si descrive la forza di un uomo che lotta e la fragilità di un uomo che spera fino all’ultimo di vincere un mostro troppo più grande di lui.
Si descrivono uomini che portano questo nome immeritatamente e che combinati come se fossero dei pezzi di lego formano quel mostro quasi invincibile, che sostengono un sistema che si nutre di libertà e la succhia fino al midollo della dignità.
Si descrive l’amore di una donna che sa che la prima cosa che conta per amare davvero è ascoltare e capire e sostenere anche a costo di perdersi di vista. Si descrive un amore che si percepisce da ogni pagina, anche se non se ne parla direttamente che in pochissime parti di quest’opera che si legge con gli occhi che corrono da un rigo all’altro e che assorbono anche ciò che non è stampato.
È come una stanza piena di ricordi, di particolari, di oggetti che parlano; ma se chiudi gli occhi e respiri a fondo sai che potrai percepire attraverso l’odore tutta la vita che c’è stata tra quelle mura.
E tra una parola e l’altra, tra una riga e l’altra, negli spazi bianchi, si percepisce tutto ciò che non è espressamente raccontato. Si percepisce, oserei dire fisicamente, il vissuto di un uomo attraverso gli occhi di una donna che non è protagonista, ma è “solo” voce. La voce di chi non può più parlare e non ha mai potuto farlo liberamente nemmeno quando respirava ancora. Un giornalista e uno scrittore, a mio avviso, deve assumersi anche questo ruolo. Chi meglio di lei ha saputo onorarlo fino alla fine?
È la lettura che mi ha dato di più fino a oggi, per la sua struttura, per la sua intensità, per il suono di ogni parola che sembra scandire un tempo senza pause, una vita intera, una lotta e un amore. Un suono che non smette di vibrare ma che è capace anche di riprodurre il silenzio e darne voce.
È impossibile leggere quest’opera e restare indifferenti. Oriana Fallaci con la sua scrittura sa pugnalare e accarezzare nello stesso istante, così da generare un’emozione talmente pura da non poter essere definita. Un capolavoro.
Meri Nigro
Titolo originale
|
Un uomo |
Autore
|
Oriana Fallaci |
Anno pubblicazione
|
1979 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Saggio |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Meri Nigro il 7 maggio 2011 alle 09:45, ed è archiviato come Recensioni, saggio. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 13 anni fa
Un senso di tristezza continua, velata a volte dai dettagli del racconto…ma sempre quel senso di sconfitta, quasi prevista, senza che ciò determinasse fino in fondo il comportamento del protagonista “fisico”…che lotta, lotta…perchè si spera sempre e si fa quello che il proprio istinto di sopravvivenza richiede!!!!..Forse vero protagonista dell’opera la solitudine umana e l’importanza dell’amore in ogni suo aspetto, del bisogno di essere ascoltati ma anche di essere disposti ad ascoltare…..molti i significati che si possono dedurre sulla parola UOMO..UN UOMO..interessante…..lo consiglio!!!!!!!!!!!!!!