Non preoccupatevi, non sono così egocentrico da recensire me stesso. Diversi anni fa mi imbattei, grazie a google, in un Paolo Merenda di Alessandria, anche lui scrittore. Incuriosito dall’omonimia, cercai altre notizie, scoprendo il suo gruppo punk, Kompagni di Merenda, e altro. Molto tempo dopo, grazie al social network Facebook ho avuto modo di conoscere il mio omonimo, e tra una chiacchiera e l’altra è emersa la sua volontà di farsi recensire sul mio sito. Mi sono imbattuto in un libro che si fa leggere, per nulla pesante nonostante il tema affrontato, che non amo particolarmente.

Delacroix diceva di cercare, in un’opera di fantasia, la possibilità di estraniarsi dal mondo reale. Questo invece è un romanzo autobiografico. Ma la storia che si snoda attraverso le pagine è molto particolare, un’occasione perduta che non lascia solo l’amaro in bocca, ma che dà forza al protagonista di rialzarsi e prendere in mano la sua vita. Paolo Merenda mette se stesso nel romanzo, il suo nome e cognome dato al protagonista, i particolari della sua vita, anche per gli altri personaggi sono pochissimi i nomi variati.

L’incontro di Paolo con Eva, amica d’infanzia persa di vista da dieci anni, segna l’inizio del libro, che si snoda tra musica, con Paolo batterista di un gruppo punk della scena undergroud, i Kompagni di Merenda, un lavoro e una fidanzata “regolari”. Tutto in regola, appunto, nessuna scossa, anche se Eva mette una certa inquietudine in corpo al protagonista.

La svolta della storia, forse un po’ troppo lenta nello svolgersi degli eventi, con lunghe pause, come d’altronde si addice a una vita reale, arriva con una brutta notizia. Quella che “sveglia” Paolo dal torpore e lo porta finalmente a fare le scelte giuste per vivere davvero.

Il tema portante, come suggerisce il titolo, sono le occasioni perdute, che nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire. Un monito per il lettore che sopravvive giorno dopo giorno, invece di prendere la propria vita in mano e farne un’opera d’arte, come affermava Gabriele D’Annunzio. Opera d’esordio dell’autore, miscela bene realtà, finzione (specialmente nel capitolo conclusivo), vita di provincia e dissertazioni sulla musica punk, che fa da sfondo all’intera storia.

Paolo Merenda spiega di aver scritto il romanzo per Eva, per l’occasione persa che ha portato al riscatto. Ma non solo: “Ovviamente non si parla solo di lei, ma anche di una realtà di provincia nella quale possono immedesimarsi parecchi lettori, e sopratutto si parla di punk hardcore, la contro cultura che mi ha cambiato veramente la vita.”

Titolo originale
Le occasioni perdute
Autore
Paolo Merenda
Anno pubblicazione
2009
Lingua originale
Italiano
Genere
Pulp
Editore
Genesi
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 4.7/5 (12 voti)
Recensione: Le occasioni perdute - Paolo Merenda (Paolo Merenda recensisce Paolo Merenda), 4.7 out of 5 based on 12 ratings

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