- Home
- Dodici
- Chi sono
- Paolo Merenda
- Presentazioni letterarie
- Pubblicazioni
- Al di sopra di ogni sospetto
- A Levante – Etica-Estetica
- Racconti per il Natale 2015
- Note di storia e cultura salentina 2015
- In Bilico – Storie di animali terrestri
- Cafè des artistes
- Caffè Blues – 2° Art Cafè
- Caffè Blues – 1° Art Cafè
- Note di storia e cultura salentina
- Antologia “Fortunato Pasqualino”
- Talkink
- Scrivono di me
- VIP shots
- Categorie
- Corso di scrittura
- 1. La terapia dell’arte
- 2. Per chi (e perché) si scrive
- 3. L’idea
- 4. L’importanza dei classici
- 5. Leggere
- 6. I personaggi
- 7. L’immedesimazione nei personaggi
- 8. L’ambientazione
- 9. Il punto di vista
- 10. Lo stile
- 11. L’importanza di documentarsi
- 12. Rispetto per il lettore
- 13. Lo sviluppo della storia
- 14. I dialoghi
- 15. Sospensione
- 16. La fine
- 17. Riscrittura
- 18. Blocco dello scrittore, case editrici e ultimi appunti
- 19. Il mondo dell’editoria
- 20. Racconto o romanzo?
- 21. Promozione e pubblicità dell’opera
- Scrivere è vita – Viaggio nel mondo della scrittura
- L’arte è rivoluzione
- Recensioni
- Contattami
- Disclaimer
Recensione: Danza di nervi – Gianluca Conte
Ho letto per voi la terza raccolta di poesie di Gianluca Conte
Gianluca Conte torna per la terza volta a esplorare il mondo della poesia con una raccolta variegata e molto valida. Dopo “Insidie” e “Il riflesso dei numeri” pubblica, con Lupo Editore, un insieme che è, come suggerisce il titolo, una “Danza di nervi”. Nervi scoperti in alcuni componimenti piuttosto che in altri, dove l’attesa e la natura riescono a trovare la loro dimensione, ma tutte poesie che nascono dalla passione per questo mondo.
È una passione di cui l’autore si avvale per rendere le poesie coinvolgenti, ma ricordando di lasciare al lettore “spazio” per una giusta decodificazione. Interessante in tal senso un passaggio della prefazione, di Luciano Pagano, che credo riesca a fotografare bene il libro: “È difficile dare vita a una poesia nella quale l’autore non sia il centro della poesia stessa. L’autore di questi versi riesce a posizionarsi a una “giusta distanza” da sé.” Qui la chiave di lettura, che ritroviamo in quasi tutte le pagine, il riuscire cioè a permettere al lettore di entrare nei versi ma guardarli con i suoi occhi.
Le poesie non hanno titolo, scelta questa per non “etichettare” ogni scritto, ulteriore libertà per chi legge. Ma c’è un filo conduttore ben visibile, con i primi sette componimenti dedicati alla natura. Nel settimo si avverte la brusca sterzata, in “Perché non scintilla più il tuo albero? […] Per una faccia che si stacca / un’altra ricresce da sotto, / non dura corteccia che si spezza, / ma tenero stelo che resiste”. Nel componimento seguente la figura centrale è un fiore piantato nella testa, un “frutto amaro”, con la curva ormai imboccata e la poesia ancora successiva, la nona, inizia con un eloquente “Io sono la paura”.
Un viaggio in piena regola, con Gianluca Conte che guida e il lettore che fissa la strada, rapito dai paesaggi, a volte amari, altre rabbiosi. Il poeta ha fatto davvero un buon lavoro, forse aiutato dalle attività della sua associazione “Eterarte”, o dai viaggi in una terra balcanica che risente ancora della guerra, e che tanto dà a chi la visita.
Titolo originale
|
Danza di nervi |
Autore
|
Gianluca Conte |
Anno pubblicazione
|
2012 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Silloge di poesie |
Editore
|
Lupo |
Ti potrebbe anche interessare:
Se ti è piaciuto quello che hai letto aiutaci a diffonderlo. Clicca qui -->
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 30 maggio 2012 alle 08:39, ed è archiviato come Recensioni, silloge di poesie. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |