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Recensione: Racconti crudeli – Auguste de Villiers de L’Isle-Adam
Dopo Il Piccolo Principe, restiamo in Francia. Questa volta tratto quello che è il mio libro preferito in assoluto. Non è stato scritto dal mio autore preferito (restate su queste frequenze se volete sapere chi è) ma lo trovo un libro geniale. Auguste de Villiers de L’Isle-Adam, scrittore e commediografo francese del 1800, scrisse queste brevi novelle durante un periodo abbastanza lungo, cosa che si intuisce, dati i vari temi affrontati, e il modo stesso in cui vengono affrontati. Vox Populi, con la figura del cieco e la sua invocazione, quasi un mantra, resta impresso nella mente del lettore. Proprio basandosi su personaggi di questo tipo, evanescenti ma contestualmente indispensabili per l’economia dei racconti, l’autore riesce a creare una raccolta che sembra avere vita propria e in cui le varie storie sembrano intrecciarsi, anche se così non è. E quest’autore, amico di Charles Baudelaire, prende dal poeta maledetto lo spirito critico: molti racconti sono una forma di protesta verso la società, come in Il più bel pranzo del mondo, dove i benestanti Percenoix e Lecastelier tentano di dare ognuno un pranzo migliore di quello dell’altro. L’ipocrisia degli invitati, più che le portate in sé, decideranno la sorte della sfida. O Impazienza della folla, dove viene riscritta la fine della battaglia di Maratona, con un pathos ed una sensibilità uniche, fino a un finale sorprendente. Ma quello che più di tutti mi è rimasto impresso, una novella di sole 4 pagine, è Il trattamento del dottor Tristano, Dopo un inizio, durante il quale l’autore francese gioca sui nomi delle altre sue opere, tra cui Eve Future, si entra nella storia: il dottor Chavassus ha inventato un metodo per dare tranquillità alle persone. Consigliandovi la lettura della raccolta, non vi dico molto altro, ma vi riporto un passo: “Questi suffissi giocano sulle desinenze di certi termini, oggi in disuso e di cui è quasi impossibile ricostruire il significato, per esempio parole come: Generosità!… Fede!… Disinteresse!… Immortalità dell’anima!… ecc., e altre espressioni di fantasia.”
È un racconto disincantato, ma che nasce con l’intento di scuotere il lettore e farlo svegliare dal letargo in cui si trova. Una scossa rabbiosa, che è forse il filo conduttore di quasi tutti i racconti, di uno scrittore geniale quanto sovversivo, e un libro tutto da gustare e capire, parola dopo parola, pagina dopo pagina. Un libro che parla al lettore, e continuerà a parlare anche dopo averlo chiuso e riposto nello scaffale.
Titolo originale
|
Contes cruels |
Autore
|
Auguste de Villiers de L’Isle-Adam |
Anno pubblicazione
|
1883 |
Lingua originale
|
Francese |
Genere
|
Raccolta di racconti |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 9 agosto 2010 alle 16:52, ed è archiviato come raccolta di racconti, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 14 anni fa
It? s the first time I have heard that in Macedonia, obits are an unusual observe. You have wonderfully written the post. I have liked your way of writing this. Thanks for sharing this.
circa 14 anni fa
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