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Puteca de mieru, dove il vino diventa arte
Qualche settimana fa, stavo cercando un locale carino dove andare a fare due chiacchiere e mangiare la sera. Volevo assaggiare qualcosa di tipico, e dato che mi piace cambiare spesso, cercavo posti nuovi. Capitai, così, quasi per caso a Minervino, in provincia di Lecce, in pieno Salento, in un locale dall’insegna e dal nome caratteristico, Puteca de Mieru, bottega del vino.
Il primo impatto non è stato dei migliori: solo tre tavoli, e tutti vuoti alle nove e trenta di sera, il sabato. Sedendoci, siamo stati attratti dallo stile del locale, e dal proprietario, Tonino, lo stereotipo dell’oste. Intratteneva me e gli altri avventori (sempre più numerosi man mano che passavano i minuti) ma è stato in grado, allo stesso modo, di non essere invadente: sempre nei paraggi quando si parlava del locale, o della qualità del vino, e sempre distante quando venivano affrontati temi più personali.
Parlo di qualità del vino, perché nella Puteca si può ordinare, da bere, solo vino e “acqua in casi eccezionali” a detta dello stesso Tonino. Null’altro, ma non si tratta di limitazione, data la quantità e la qualità dei vini presenti nella cantinetta.
Il balzo di qualità per me c’è stato al momento di assaggiare quanto preparato dall’oste, in una cucina senza congelatore, quindi con tutti i cibi freschi. Massa e ceci, tipico piatto salentino: io non mangio quasi mai ceci, mi sembrano sempre troppo duri, ma in quest’occasione stavo quasi per chiedere il bis. Mi sono trattenuto solo in vista della pignata di carne di cavallo, ed è stata una buona scelta, col senno di poi. Mi piace mangiare carne di cavallo, ha un buonissimo sapore, ma quella è stata la migliore pignata di carne di cavallo che io abbia mangiato finora. Morbidissima, il sugo piccante al punto giusto, il palato che si lanciava in una ola tipo stadio.
Col tempo sono diventato quasi un habitué, trovo che sia uno di quei pochi locali che mantengono intatta la magia della cucina di un tempo. E quando qualche avventore prende chitarra tamburello e inizia a suonare, sembra di essere a casa di amici. Forse è così.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 9 febbraio 2011 alle 17:50, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 13 anni fa
tonino miticuzzo!
circa 12 anni fa
Ho visto questa piccola osteria passando da Minervino, mi sono innamorata a prima vista, e ho deciso di andarci…sensazionale! Che passione, che dedizione, che cura per i dettagli in un posto così piccolo. Consiglio a tutti.