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Le carte segrete del Duce – Mario José Cereghino & Giovanni Fasanella (Recensioni)
Certosino il lavoro dei due autori, che ha portato a un libro da studiare con interesse: al centro i rapporti tra fascismo, massoneria e orge.
C’è un archivio a Kew Gardens, a pochi chilometri da Londra, nel quale molti documenti della storia italiana sono custoditi. Di non poca importanza, dei carteggi segreti tra Benito Mussolini, durante il ventennio fascista, e i suoi informatori. Ed è lì che Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella sono andati per scrivere “Le carte segrete del Duce”.
Un saggio che dà una nuova luce sul fascismo: le comunicazioni segrete partono infatti da prima del 28 ottobre 1922, il giorno della Marcia su Roma che ha dato il via alla dittatura. Da queste lettere, emerge un quadro completo del momento storico, che i due studiosi hanno racchiuso in un libro interessantissimo. È stato diviso in due parti: la prima sui rapporti tra fascismo e massoneria, invece la seconda sul sesso sfrenato, le orge, la pederastia di alcuni ufficiali della dittatura, sullo sfondo del Concordato da raggiungere con la Chiesa, che dava non pochi grattacapi a entrambe le parti.
Dalla fitta rete di informatori, il Duce seguiva con costanza la questione massonica che, sembra, prima l’ha favorito ai tempi della Marcia su Roma, portando il re Vittorio Emanuele III a decidere in favore di Mussolini piuttosto che proclamare lo stato d’assedio, e poi l’ha osteggiato per tutto il resto del “Ventennio”, organizzando attentati, golpe e altri eventi per destituirlo (riuscendoci, peraltro, nel settembre del 1943 quando Pietro Badoglio ne prese il posto al vertice del Partito Nazionale Fascista). Tra il pericolo massoni, o Italo Balbo, Roberto Farinacci e altri personaggi, la visione d’insieme è di un regime sempre in bilico, anche nei momenti di massimo appoggio da parte delle istituzioni e del popolo, e non solo durante il malcontento di alcune frange della massoneria dopo le leggi razziali del 1938, o l’alleanza con la Germania nazista di Adolf Hitler.
Se la prima parte è illuminante sul periodo, la seconda aggiunge tasselli non meno fondamentali: Achille Starace su tutti, ma in pratica la maggior parte dei gerarchi, si “divertivano” un po’ troppo, tra amanti varie, sesso sfrenato, orge con altri ufficiali del PNF e numerose prostitute, anche minorenni, droga e quant’altro. La “pederastia”, l’omosessualità nei confronti di adolescenti di alcuni personaggi di potere, e le avventure extraconiugali delle mogli degli ufficiali, venivano monitorate con altrettanta cura da Benito Mussolini, che però non interveniva spesso, lasciandosi piuttosto delle armi “intime” da usare contro i nemici massoni.
Il mio consiglio su “Le carte segrete del Duce”: leggete prima altri libri storici sul fascismo, aggiungendo magari alla lista “Il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa, e solo dopo avere tutte queste nozioni aprite questo libro: ve lo godrete appieno capendo tutti i collegamenti, dandovi a tratti le emozioni di un romanzo.
Titolo originale
|
Le carte segrete del Duce |
Autore
|
Mario José Cereghino & Giovanni Fasanella |
Anno pubblicazione
|
2014 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Saggio |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 13 dicembre 2018 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, saggio. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |