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Il signoraggio bancario (Parte 1 di 4)
Scrivo questo intervento sul signoraggio bancario perché ritengo che l’argomento interessi tutti, ma al contempo venga praticamente ignorato da tanti. Ringrazio Paolo Merenda per avermi concesso lo spazio, senza censurarmi.
Parto con la spiegazione rievocando l’epoca del baratto. Quando non esisteva la moneta, gli uomini si limitavano a scambiare le loro proprietà. Il valore dei beni poteva cambiare da un posto all’altro a seconda della diffusione o scarsità dei beni stessi. In un mercato libero ci si accorda liberamente tra chi compra e chi vende, ad esempio una pesca vale 4 uova. Per praticità, invece di portarsi in giro pesche e uova, un gruppo di persone può decidere di utilizzare uno stesso oggetto che ha un qualche valore per la comunità, ad esempio una conchiglia (fu infatti da una conchiglia chiamata cypraea moneta che la moneta prese questo nome). La moneta quindi ha un valore reale, sia in quanto oggetto in sé (conchiglia per mele ad esempio) sia come mezzo di scambio.
Con il tempo l’allargarsi delle comunità e quindi del mercato hanno suggerito l’uso dell’oro come mezzo di scambio. Quello che conta è che l’oro come prima le conchiglie, aveva un valore reale, cioè come oggetto in sé e per cosa in un determinato momento ci si poteva comprare. In tutto il mondo, imperatori, re, signori, principi, battono le loro monete che però mantengono un valore reale, dato dal peso e dal tipo di materiale utilizzato (argento, platino, oro etc etc…). I re, gli imperatori, i governi, i politici insomma, all’inizio per coprire le spese di conio, ma poi per trarne un illecito guadagno, diminuiscono la percentuale di oro e argento nelle monete fino ad arrivare ad una moneta dal valore nominale, una moneta cioè che non vale nulla di per sé, ma assume valore solo in quanto vi è uno Stato che garantisce che ne abbia.
Lo Stato diventa proprietario di tutta la moneta reale ed obbliga i cittadini ad utilizzare la sua moneta, questo significa che se lo Stato fallisce i cittadini perdono tutto. In questo modo lo Stato ha creato per sé ricchezza dal nulla ed inoltre obbliga i propri sudditi alla fedeltà assoluta.
Vai alla prima parte, seconda parte, terza parte, quarta parte.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Gregorio Schiavone il 12 ottobre 2010 alle 10:18, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 14 anni fa
Trovo che questo studio sia ben strutturato e profondo, pone l’accento su alcuni punti poco dibattuti, e su cui si dovrebbe fare maggiore informazione. Qualche tempo fa lessi un testo sull’argomento, ovviamente era un’opera dal respiro più ampio e ben diversa rispetto allo studio proposto qui. Ma la mia reazione fu la stessa: voglia di cambiare le cose, di “svegliare” la massa.
È anche il primo intervento non firmato da me: le pagine di questo sito sono aperte a voi lettori e se volete intervenire, in qualunque modo, siete i benvenuti.
circa 14 anni fa
in rete gira questo paper sulle frottole del signoraggio:
http://digilander.libero.it/togiga/signoraggio.pdf
c’è anche un gruppo su facebook che ‘debunkera’ le idiozie dei complottisti:
http://www.facebook.com/pages/Signoraggio-informazione-corretta/279217954594
la teoria del complotto del signoraggio è una bufala di stampo neonazista
http://signoraggisti.blogspot.com
http://it.wikipedia.org/wiki/Signoraggio_in_Italia
http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_del_complotto_sul_signoraggio
Occhio 😉
Segnalo anche questi video:
http://www.youtube.com/watch?v=ZCW0APlsWvU
http://www.youtube.com/watch?v=eHroJym_PDQ
http://www.youtube.com/watch?v=f0N8aAaQJRU
http://www.youtube.com/watch?v=gvN4L7trdUU
Il signoraggio è un fenomeno del tutto normale, si studia nelle università, dietro di esso non c’è nessun complotto e soprattutto non c’entra una mazza con il debito pubblico. Magari sarebbe meglio ascoltare più professori universitari, tecnici ed esperti invece di credere a tutto quello che i complottisti (nazifascisti) mettono su internet
Il concetto di signoraggio e quanto ruota attorno all’emissione di moneta ed alla sua gestione Banche/Stati, ha dato luogo a montature populiste dei furbetti di turno che portano a far credere concetti di pura fantasia ed inesistenti proiettandoli su piccolissime basi di verita’ alla gente.
Trattandosi nella realta’ di un argomento piccolissimo, di nicchia, ma che si presta a mitiche e fantastiche interpretazioni, non trovando facilmente altre fonti esplicative adeguate in rete, la gente finisce col subirne il coinvolgimento nei proclami allarmistici dei parolai e venditori di fumo di turno, volti esclusivamente a far puntare l’attenzione di detta gente su un problema di fatto ridicolo, distogliendola dai problemi reali, concreti e ben piu’ imponenti, al fine renderli meno evidenti, meno discussi e di fatto meno comprensibili.
circa 14 anni fa
Chi sono i signoraggisti:
http://signoraggisti.blogspot.com
circa 14 anni fa
Angelo , hai ragione a dire che ci sono delle sette di complottisti, l’articolo però è stato pubblicato solo in parte e io come libero cittadino mi pongo dei dubbi leciti. A me non piace subire sempre tutto passivamente, e comunque è un dato di fatto che le banconote siano un credito emesso da un ente privato e non statale. E’ un altro dato di fatto che siano stati emesse milioni e milioni di banconote che non avessero una copertura reale .. ed è ancora un dato di fatto che c’è una deriva dei generi sociali, la povertà infatti è sempre più “povera” e la ricchezza è sempre più convogliata verso pochi singoli che chissà come mai appartengono alla casta bancaria .. comunque ti consiglio di aspettare che l’articolo sia pubblicato in tutte e quattro le sue parti in modo da poter dare un giudizio finale. E’ logico che io non sia il possessore della verità ed ogni critica positiva o negativa è ben accetta, in quanto almeno ci fa discutere di cose che di solito ci lasciamo scivolare addosso .
circa 14 anni fa
Sono capitato per caso nel tuo post. E’ fatto bene, ma anche tu cadi in un errore abbastanza comune, ma che distorce il problema non poco: perché il valore dell’oro ritieni che non sia nominale? L’oro vale solo in relazione a quello che ti danno in cambio. Cosa che non sorprende, perché il valore, in una qualsiasi transazione è negli “estremi” e non nell’intermediario, che sia oro, argento, o moneta figurativa…
circa 14 anni fa
Mark hai ragione, il problema è che almeno l’oro è un qualcosa di materialmente tangibile a cui tutti assegnano un valore, mentre è un dato di fatto che negli anni si sia prodotto denaro basato sul nulla, ed è pure un dato di fatto che la disuguaglianza tra ricchezza e povertà è troppa, e nell’intero globo terrestre mal ripartita.