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Crypto – Dan Brown (Recensioni)
Primo romanzo di Dan Brown, in cui già si intravede la maestria che lo porterà al successo.
Iniziamo col dire che questo romanzo è giunto in Italia per caso, o meglio sulla scia de “Il codice Da Vinci”, il libro che ha dato fama planetaria al suo autore, Dan Brown. Infatti, la prima versione americana di questa storia risale al 1998, ma solo nel 2006 arriva in Italia.
Ci sono autori che riescono a descrivere qualsiasi cosa, e altri che danno il meglio in un campo specifico. A quest’ultima schiera appartiene Dan Brown, che già dalla sua prima fatica letteraria, Crypto, mette i personaggi in una corsa contro il tempo per fermare il pericolo di turno. Qui non c’è Robert Langdon, portato successivamente sul grande schermo da Tom Hanks, ma Susan Fletcher, crittologa della National Security Agency (la NSA in America si occupa, con i più famosi FBI e CIA, di sicurezza nazionale), che deve affrontare la minaccia di un virus lanciato da un terrorista informatico. Perché il pericolo è tanto terribile? Perché in pratica il virus, presto denominato “Fortezza digitale” da cui il nome della versione americana del romanzo, permetterebbe di inviare messaggi criptati via Internet con un algoritmo non risolvibile da parte dei programmi antiterroristici, annullando di fatto il lavoro di TRANSLTR, un computer che decripta tutti i messaggi, sventando minacce sul nascere.
Su queste vicende si muovono, tra gli altri, Susan, il suo compagno David Becker, il comandante Strathmore e soprattutto Ensei Tankado, un matematico di origine giapponese che in passato ha lavorato per la NSA, ma l’ha lasciata proprio perché in disaccordo con la politica portata avanti grazie a TRANSLTR, che non lascerebbe privacy ai cittadini. Questo personaggio è molto interessante perché portatore di handicap in quanto “figlio” delle vittime delle bombe atomiche lanciate sul Giappone a margine della seconda guerra mondiale, in questo caso quella di Hiroshima: non sono rari i sopravvissuti alle bombe che hanno poi partorito bambini con problemi fisici per colpa delle radiazioni subite, ed è un tema che offre a Dan Brown la possibilità di trattare una serie di tematiche delicate, ma che danno forza al romanzo.
Ne esce un lavoro che, grazie anche al buon finale, non delude le aspettative, ma se viene letto dopo “Angeli e Demoni”, “Inferno” o gli altri dello stesso autore, può essere valutato dai lettori in misura minore di quella reale.
Titolo originale
|
Digital Fortress |
Autore
|
Dan Brown |
Anno pubblicazione
|
1998 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 20 dicembre 2014 alle 08:00, ed è archiviato come Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |